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Ricordo di Alex Garvie

https://doi.org/10.30687/LEXIS/2724-1564/2024/02/001

Abstract

Da pochi giorni ci ha raggiunto la notizia della scomparsa di Alexander Femister Garvie (Alex per tanti amici e colleghi), avvenuta il 17 settembre, all'età di novant'anni. Nell'arco di una lunga e feconda parabola di ricerca durata oltre cinquant'anni i suoi lavori hanno segnato passaggi decisivi nella storia degli studi, soprattutto per quanto riguarda la pratica di edizione e commento dei testi tragici greci del V secolo a.C., terreno d'elezione per il quale è stato senza dubbio uno degli studiosi di punta della sua generazione. La tristezza della perdita è solo parzialmente compensata dall'aver avuto la fortuna di conoscerlo e di godere della sua sincera amicizia. Un ricordo della sua figura di studioso è particolarmente opportuno sulle pagine della nostra rivista, che lo ha avuto per molti anni come generoso collaboratore. Nato a Edimburgo nel 1934, Alex studiò presso l'Università della sua città laureandosi in Classics nel 1955 («with first-class Honours»). Ottenne poi una borsa di studio presso il Gonville and Caius College di Cambridge, ma prima di poterne fruire dovette interrompere gli studi per due anni di servizio militare, trascorsi in Germania e a Cipro. Rientrato a Cambridge nel 1957, decise di conseguire una seconda laurea, e durante il corso di studi ebbe tra i suoi docenti Denys Page, che esercitò su di lui un influsso scientifico decisivo, soprattutto sul terreno della critica testuale. Proprio Page, dopo la laurea, gli suggerì di dedicare la tesi dottorale al problema della datazione delle Supplici di Eschilo, impostosi all'attenzione degli studiosi dopo la pubblicazione nel 1952 di una didascalia papiracea (P.Oxy. 2256) che metteva in discussione la datazione tradizionale di quel dramma. Del periodo di studi dottorali 1 Dawe, R.D. (1964). The Collation and Investigation of Manuscripts of Aeschylus. Cambridge: Cambridge University Press. L'amicizia fra i due è rievocata nell'obituary che Garvie pubblicò su Lexis (2020).