Procedura algoritmica applicabile a mappe storiche
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Abstract
Il riconoscimento automatico delle mappe prodotte dai cartografi nel corso dei secoli è un problema di ragguardevole peso...
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Nuove forme di intervento per lo studio del sito antico di Cuma. p. 115-126, NAPOLI: Università degli studi di Napoli L'Orientale, 2002
La tesi di laurea, Dal documento alla storia: un prototipo per l'analisi di dati storici su GIS, ripercorre la storia e le pratiche degli Historical GIS, cercando di chiarire in che modo, e con quali obiettivi, questi sistemi informatici si affiancano agli studi storici. Partendo da una panoramica generale, la tesi prosegue sull'approfondimento del GIS sviluppato presso l'Università di Pisa con l'obiettivo di ricostruire e mappare situazioni storiche in Lunigiana partendo dall'analisi di documenti originali. In questo contesto, è stato sviluppato, con tecnologie PyQGIS e PyQt5, un plugin per QGIS il cui scopo è la creazione di una serie di tool con GUI, pensati per consentire all'utente di analizzare accuratemente i dati storici tratti dal GIS e rappresentarli tramite mappe tematiche.
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Rassegna Storica dei Comuni, 2015
Questo breve articolo non è né vuole essere un piccolo trattato di metodologia per lo studio della topografia antica, quale breve e insufficiente copia di opere ben più complete 1. Più modestamente e semplicemente cerca di evidenziare una serie di criteri che possono essere utili o indispensabili per ricostruire virtualmente la topografia di una zona in epoca romana. Come si potrà constatare nella successiva esposizione, alcuni elementi definiscono con certezza assoluta o assai probabile la natura di un luogo. Ad esempio, se l'evidenza archeologica documenta la presenza di un anfiteatro e da più fonti conosciamo il nome del centro abitato da esso servito, abbiamo una informazione di natura praticamente certa. In molti altri casi, gli elementi che verranno discussi forniscono una indicazione non certa ma solo più o meno probabile, o almeno verosimile, a riguardo della strutturazione del territorio in epoca antica. A chi vuole dalla ricerca risposte certe e indiscutibili per poi definire tali risultati come ottenuti con metodo scientifico, ciò potrà apparire insufficiente e forse anche deludente. Ma è da ricordare che moltissime volte in una ricerca scientifica non si ottengono risultati certi ma solo più o meno probabili e che altresì la certezza assoluta è rara o illusoria. E' anche da precisare che certi criteri sono assai fruttuosi in un determinato contesto geografico e ivi forniscono molte indicazioni assai probabili o per lo meno plausibili, mentre in altri contesti le indicazioni vengono meno o diventano assai aleatorie. In particolare, zone che hanno manifestato una densità e continuità di popolamento dall'epoca romana fino ad oggi mostrano, oltre a una maggiore ricchezza di testimonianze scritte e archeologiche, anche una straordinaria persistenza di elementi topografici e toponomastici che si rivelano utilissimi e alquanto affidabili per ricostruirne in modo virtuale la topografia antica. E' questo il caso della pianura campana, l'antico AGER CAPVANUS, che anche nel nome indica la continuazione e la persistenza con trasformazioni dell'antico 2. Al contrario, in zone dove la popolazione era più rada, con piccoli e rari centri, e con fasi storiche di più intenso spopolamento e abbandono delle terre coltivate, le testimonianze scritte e archeologiche e i segni di persistenza topografica e toponomastica si fanno assai più rari o anche diventano inesistenti e ciò rende molto approssimativa e aleatoria, o impossibile, la ricostruzione della topografia antica di un territorio con gli anzidetti criteri. Come esempi di questa diversa condizione vi sono molte zone appenniniche, la Sardegna e la Corsica, per le quali spesso si riesce a definire solo la posizione probabile di alcuni centri abitati e si possono ipotizzare in modo approssimato le vie di connessione tra gli stessi.
Gli autori impiegano un modello matematico basato sull'approccio SIR ai contagi epidemici per analizzare la nascita e la crescita delle strade romane in Tunisia. Le potenzialità algoritmiche...
a cura di Arturo Gallia, Genova, Brigati, 2014
2012
metodologie applicate alla predittività del potenziale archeologico mappa
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Volume II metodologie applicate alla predittività del potenziale archeologico mappa
Presentato per la prima volta nel 2011 all'Università di Glasgow (Scozia) dalla ricercatrice storica Roberta Rio, il metodo storico-intuitivo è un nuovo approccio metodologico d'indagine applicabile soprattutto a reperti antichissimi che, per la loro distanza nel tempo, per l'assenza di elementi interpretativi diretti e per il fatto che sono stati elaborati con modi di pensare completamente diversi da quelli attuali, risultano spesso quasi completamente misteriosi.

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