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Le acque private

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2018, Nicola Enrichens

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Le acque private. 1 * Sommario: 1. Introduzione-2. Acque pubbliche e private: dal T.U. del 1933 al Codice dell'ambiente. 3. Le acque private.-4. Cenni sulle acque minerali e termali e sulle darsene costruite su suolo privato.-5. Conclusioni.

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Pubblico, privato, comune
ivan pupolizio

Sociologia del diritto, 2014

Questo articolo analizza criticamente la pretesa, condivisa dalle teorie sui beni comuni e da quelle sul “comune al singolare”, di superare la bipartizione del diritto in pubblico e privato, propria della modernità, ma ritenuta incapace di cogliere la portata innovativa dei commons o le trasformazioni avvenute nell’economia globale. La tesi qui sostenuta è che le battaglie in difesa dei beni comuni o del comune hanno invece ancora bisogno di questa “vecchia dicotomia” per descrivere i nuovi rapporti di forza tra le organizzazioni private e quelle pubbliche, soprattutto da quando il nuovo “diritto globale” sembra aver messo definitivamente in crisi quell’“alleanza forzata” tra stato e capitale da cui secondo Weber ha preso le mosse il capitalismo moderno.

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Problemi e prospettive della privatizzazione delle risorse idriche francesi
Giuseppe Gagliano

Premessa ll controllo e la gestione delle risorse idriche possono essere considerati altamente strategici per le autorità politiche, in quanto elementi imprescindibili per la sopravvivenza delle nazioni. Nazioni che, spinte dall'escalation capitalista notevolmente accelerata nella seconda metà del XX secolo, stanno accrescendo a livello mondiale i propri bisogni secondari, con ritmi insostenibili. Ciononostante, la carenza idrica che ne consegue è solo artificiale, dato che la costituzione biologica del pianeta terra (la cui superficie è costituita per il 75% da acqua) e il ciclo naturale dell'acqua (rigenerazione perpetua) dovrebbero oggettivamente soddisfare esigenze idrauliche più importanti. Se le riserve idriche presenti sul pianeta sono superiori al nostro fabbisogno, resta il fatto che la disponibilità di acqua dolce, direttamente utilizzabile dall'uomo, rappresenta solo una piccola quantità (1% e 3% se si tiene conto del ghiaccio polare e della neve perenne) e le tecnologie di dissalazione, unico mezzo di perforazione in mare, sono ancora poco sviluppate a. Infine, la rete di canali di distribuzione di acqua dolce naturale (fiumi, laghi, acque sotterranee) sta gradualmente diventando insufficiente per servire un intero pianeta, caratterizzato da un consumo molto elevato.

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Gestione pubblica e partecipata del bene comune acqua
Loretta Moramarco

Commons/Comune: geografie, luoghi, spazi, città è un volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici, 2016

Numero monografico delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici (http://www.societastudigeografici.it) Certificazione scientifica delle Opere I contributi pubblicati in questo volume sono stati oggetto di un processo di referaggio a cura del Comitato scientifico e degli organizzatori delle sessioni della Giornata di studio della Società di Studi Geografici Hanno contribuito alla realizzazione di questo volume:

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Paesaggi d'acque
CSP Milano Centro Studi di Preistoria e Archeologia, Massimo Cardosa, Andrea Dolfini, Nuccia Negroni Catacchio

2017

Il volume ha per oggetto l'edizione critica di un vasto progetto di ricognizione di un territorio tra i più interessanti dell'Antichità, intensamente frequentato dal Paleolitico ai giorni nostri. Presenta i risultati di una accurata ricerca sia di metodo sia sul campo: i rinvenimenti vengono analizzati in una prima parte in modo analitico, mediante schede che illustrano tutti i siti e i materiali, e nelle conclusioni ricomponendo grandi quadri sulla frequentazione del territorio nelle diverse epoche preistoriche e storiche sino alle soglie del Medioevo. L'opera è il frutto della collaborazione di più autori, di diversa estrazione e formazione scientifica, che apportano ciascuno il proprio contributo legato alle loro specifiche conoscenze, coordinati dai curatori. Particolarmente importante è l'elaborazione dei dati, organizzati su base informatica e analizzati mediante programmi.

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Le acque di Roma repubblicana
Elettra Santucci

A. D'Alessio, M. Serlorenzi, Ch. Smith, R. Volpe (a cura di), Roma medio repubblicana. Dalla conquista di Veio alla battaglia di Zama (Atti del Convegno Internazionale, Roma, 5-6-7 aprile 2017), Roma 2020, 2020

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La gestione degli acquedotti nel mondo romano fra attività amministrative e prassi private
Mario Fiorentini

Antichità Altoadriatiche, 2018

The historical lines of the conflictual relationship , among the public management of the aqueducts, aimed to the control of the water concessions and the defense of the structures are examined, and the private practices who would’nt hesitate to damage the ducts to steal water. The rules on the imperial concessions and those on the strips of land on either side of the aqueducts are also analyzed.

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L'uso privato dell'Acqua Vergine dalla realizzazione della nuova rete idrica alla revisione generale del 1631
Aloisio Antinori

andrea riCCardi, Mario roSa, ingrid rowLand, donateLLa Strangio, giuSePPe taLaMo †. Manoscritti, libri, proposte di contributi e recensioni vanno inviati a Carlo M. Travaglini, redazione di «Roma moderna e contemporanea» presso: CROMA-Università degli studi Roma Tre, Via Ostiense, 139 | 00154 Roma | Tel. 06.57334016 | Fax 06.57334030 | travagli@uniroma3.it | Tutti i contributi sono sottoposti a valutazione anonima di referees.

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Pubblico e privato nei servizi idrici snodi critici e prospettive
Federico Caporale

Munus. Rivista giuridica dei servizi pubblici, 2019

Sommario: 1. Pubblico e privato nei servizi idrici.-2. Il "pubblico" nei servizi idrici.-3. Il "privato" nei servizi idrici.-4. Il rapporto d'utenza tra "pubblico" e "privato".-5. Problemi e prospettive del rapporto pubblico-privato nei servizi idrici.

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Vascelli Fregate Navi Pubbliche
Guido Candiani
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Privato 8.
Gaia Paoletti

norma: disciplina e impone una regola, di condotta ma anche per inquadrare aspetti della realtà che il legislatore va a definire. Es: cos'è un contratto? Sistema giuridico-> composto da più regole. Complesso: regole che devono coordinarsi tra loro. degli eventuali conflitti tra norma diverse tra loro se ne occupa il diritto. Norma: • generalità • astrattezza • garanzia di uguaglianza tra situazioni che si presentano nello stesso modo. FATTISPECIE: riferimento a un caso • concreta: singolo caso sottoposto al giudice. Deve essere inquadrata in una astratta-> procedimento che avviene tramite il procedimento d'interpretazione della legge. • articolo: non mette al centro il caso concreto, generalizza, va a disciplinare un comportamento sentenza: comando particolare. Se esistono due casi i due giudici possono emettere sentenza contrastanti tra loro? O sono obbligati a seguire le sentenze precedenti? NO: il precedente giurisprudenziale non è vincolante. Nella realtà, o prassi: vengono cercate le precedenti pronunce sulla questione e vengono inserite negli scritti difensivi. Al fine di evitare trattamenti ineguali su questioni uguali. GIUDICI DI MERITO: primo e secondo grado. GIUDICI DI LEGITTIMA: corte di cassazione-> faccio presente che una norma non è stata legittimamente applicata = può accogliere o respingere la richiesta. Il giudice può decidere in maniera difforme dalla CdC? Di solito il giudice adegua la sua sentenza, ma non è vincolato. In ogni caso non è una situazione di totale autonomia. Valore dell'interpretazione-> possono divergere e nonostante ciò essere corretti. Es: famiglia = è interpretabile in senso RESTRITTIVO (genitori + figli) o in senso più ESTENSIVO. STATO DI BISOGNO-> riferito alla mancata possibilità di avere cibo, vestiti o anche non avere liquidità sufficiente per pagare i creditori. Occorre valutare l'INTENZIONE DEL LEGISLATORE: l'ideale creatore del sistema legislativo = lavori preparatori. • criterio che deve essere riadattato al momento in cui io voglio adottare la norma. LACUNE: un giudice non può rifiutare una caso anche se non esiste una norma di rifermento. Come agisce allora il giudice? Fa riferimento a casi simili o analoghi e applica le norme che vi fanno rifermento. Se non c'è materia simile?-> si guardano i PRINCIPI GENERALI DELL'ORDINAMENTO, principi che anche se non vengono richiamati esplicitamente sono sottesi ad ogni norma. L'ANALOGIA non può essere utilizzata in caso di: • NORME PENALI: o la condotta rispecchia il caso previsto dalla legge o non posso esservi sottoposto

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References (43)

  1. Conclusioni Alla luce delle suesposte considerazioni si possono svolgere le seguenti considerazioni conclusive: il tema dell'acqua rimane, volente o nolente, un tema importante in tempi di scarsità di risorse 47 ; da tempo, anche l'Unione Europea ha intrapreso complesse azioni per la tutela dell'acqua, a protezione dell'ambiente idrico 48 . Purtroppo, molti temi e progetti sono ancora incompiuti e l'influenza degli scopi lucrativi hanno, sovente, superato di gran lunga fini ecologici e redistributivi. , infatti, in tale valutazione, dei sempre maggiori oneri sopportati dalla collettività a causa degli inquinamenti per il più rapido deterioramento dei materiali, per le maggiori spese sanitarie e delle premorienze riconducibili alla minore salubrità dell'aria e dell'acque.
  2. In Italia, i provvedimenti in tema di acque non sono stati numerosi nel tempo, non tanto perchè il tema sia di scarsa rilevanza, quanto piuttosto
  3. BAZZANI G.M., Analisi economiche e ambientali della scarsità idrica in presenza di fonti plurime con un sistema di supporto territoriale, in Econ. e Dir. Agroalimentare, 2012, 429.
  4. Non essendo pertinente in questo contributo, si rimanda, in primo luogo, al contributo di LETTERA F., la disciplina comunitaria dell'ambiente idrico, in Nuovo diritto agrario, 1987, 217.
  5. PARADISO M., Inquinamento delle acque interne e strumenti privatistici di tutela, in Riv. Trim. Dir. Proc. Civ.., 1977, 1391. Riferimenti bibliografici ALESSE R., Acque pubbliche e private. Previsione della natura pubblica di tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorchè non estratte dal sottosuolo, in Giur. Cost. (1996), 3743;
  6. ALVINO E., Osservazioni sull'art. 911 c.c. (nota a Cass. 28 agosto 1975, n. 3206) in Giust. Civ., 1976, I, 429;
  7. AMOROSINO S., Le acque più "pregiate": i regimi amministrativi delle acque minerali e termali, in Il diritto dell'economia, (2008), 479;
  8. ASTUTI G., voce Acque, in Enc. Dir.., (1958), 346 ss.; BAZZANI G.M., Analisi economiche e ambientali della scarsità idrica in presenza di fonti plurime con un sistema di supporto territoriale, in Econ. e Dir. Agroalimentare, (2012), 429;
  9. BOTTASSO A., CONTI M., Una nota sul servizio idrico italiano dopo i referendum del 2011, in Economia e diritto del terziario, (2012), 2, pt. 2, 273; CAPONERA -WHOLWEND, Aspetti giuridici delle acque, in L'ambiente e il diritto, (1979),9;
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  11. CAZZAGON F., Aspetti problematici della presa d'acqua nella laguna di Venezia tra "acque pubbliche" ed "acque marine", in Foro Amm., (2008), 41;
  12. CAZZAGON F., Le acque pubbliche nel codice dell'ambiente, in Riv. Giur. Ambiente, (2007), 435;
  13. CESARETTI, C.M., Inquinamento e agricoltura, gli effetti dell'acqua sul bestiame, Franco Angeli, Milano, (1971);
  14. CICALA M., La tutela delle acque e del suolo dall'inquinamento nel passaggio fra vecchia e nuova disciplina, in giur. It., (1976), II, 623;
  15. CONTE G., Dopo il referendum: la gestione pubblica riuscirà ad affrontare i problemi delle acque italiane? in Riv. Giur. Mezzogiorno, (2012), 821;
  16. COSTANTINO M., voce Acque private in Digesto disc. Civ., vol. I, Torino, (1987), 55;
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  28. MAZZA M., Aggravamento del deflusso di acque piovane nel fondo del vicino (nota a Cass., 17 ottobre 1974, n. 2900).
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  34. PELAGGI, Acque pubbliche e consorzi irrigui in Rassegna dei lavori pubblici, (1975), 47;
  35. PERNIGOTTI U., voce Acque pubbliche, in Enc. Dir., (1958), 406;
  36. PERRUCCI U., Le acque pubbliche, Zanichelli, Bologna, (1981);
  37. PERRUCCI U., La demanialità delle acque, natura giuridica ed effetti, op. cit.; PETROCCHI C., voce Acque, in Noviss. Dig. It., (1957), 211;
  38. POLI R., Acque private, nota a Cass. Sez. Un., 5 aprile 2007, n. 8521;
  39. POSTIGLIONE A., Tutela delle acque: il quadro giurisprudenziale, in Dir. giur. agraria, 1995,.133 e ss;
  40. SIRSI E., La disciplina delle acque in agricoltura, in Riv. Dir. Agr. (1989), 276;
  41. TAMPONI M., Aspetti privatistici del regime delle acque, in Rivista di Diritto Agrario, (2001), 3, 347;
  42. VALORE P., Sul diritto di presa d'acqua, in Giurit, (2009), 12/2699;
  43. ZUNARELLI S., Osservazioni in merito alla qualificazione giuridica delle darsene scavate a secco su aree private, in Dir. Mar. (2009), 1143.

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Nel mondo occidentale vi è una definizione cui molti autori e specialisti ricorrono nel tentativo di ritrovare una matrice comune di senso e che è stata proposta dal Comitato europeo di coordinamento per l’edilizia sociale (CECODHAS ) per cui l’housing sociale è un insieme di attività per fornire alloggi adeguati, attraverso regole certe di assegnazione, a famiglie che hanno difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato perché incapaci di ottenere credito o perché colpite da problematiche particolari. In Italia il Social Housing (SH) è una particolare politica ormai orientata alla selezione di beneficiari secondo modelli di tipo generalista in cui l’attenzione delle politiche è tutta sulla individuazione di soglie di reddito e di costo abitativo. Ciò in funzione di una situazione dello stock abitativo in cui la proprietà privata domina il mercato senza che sul versante pubblico, a differenza di quanto è accaduto nel resto d’Europa, sia avvenuto un forte rilancio dell’housing a finalità sociale. La prima difficoltà nelle analisi ma anche nelle sintesi del fenomeno complesso della casa è dato dalla necessità di distinguere il SH dall’edilizia residenziale pubblica. Anche quest’ultima è di difficilissima comprensione proprio a partire dalla sua natura di politica composita che comporta problematiche di svariata natura interpretativa proprio a partire dai suoi fondamenti giuridici. E' importante definire il campo di indagine che per questo contributo e gli altri ospitati nel volume è limitato al fenomeno che riguarda la legge regionale del 2012 e che quindi esclude il problema ERP che presenta caratteristiche assai differenti e che almeno poggia su elementi di urgenza ed indifferibilità apparentemente più eclatanti e che sono all'attenzione continua da parte dei media e quindi della politica nazionale e regionale. Dall'esame dei documenti ed in particolare di quelli ANCE, Federcasa, (ecc.) ossia in qualche modo 'di parte' emerge la distanza dagli approcci dello Stato che in effetti appare sempre di più come un esattore che tende a spremere , dopo il 2011, l'unica risorsa patrimoniale 'in mano agli italiani'. Gli aspetti più vicini alla dimensione dell'agire del piano e del progetto risultano in questi ambienti argomentativi assai laterali, impliciti, quasi inutili. Dobbiamo chiederci la ragione. Ciò soprattutto perché il social housing nel senso più ampio che riguarda e comprende l'ERP, ha caratterizzato la nascita delle politiche per il governo urbano sotto la spinta della prima industrializzazione e non solo in Europa o in Occidente. La casa per tutti o solo per i poveri a seconda delle tradizioni di welfare nei vari paesi (secondo la distinzione tra modelli universalisti e selettivi di Esping e Andersen, 1990) è un principio che deriva dalla necessità di governare le città moderne in un modo che mai si era verificato prima e che richiedeva non più interventi particolari in specifiche città ma richiedeva il possesso collettivo di principi condivisi di diritti generali: l'urbanistica è nata anche così e su questo dato dovrebbe ancora trovare fondamento. Invece non è più così. Lo Stato tratta le problematiche sociali come può ed in base alla sua propria capacità di spesa (ovviamente) pubblica. Poiché lo Stato non può più nemmeno intuire il livello di protagonismo degli interventi Gescal o sembra addirittura un'altra Italia il fenomeno Ina Casa che pur nelle sue criticità e contraddizioni rimane una delle più importanti conquiste in materia di utilizzo dei principi di economia civile nell'azione pubblica orientata alla crescita ed allo sviluppo sia in termini di quantità della risposta alla domanda abitativa di un paese sostanzialmente cancellato dalle guerre e anche in termini di qualità sia nella ricerca dei nuovi principi di garanzia per la cittadinanza in urbanistica che di qualità abitativa e di ricerca innovativa in architettura. Il rinnovato interesse per il SH in Italia in urbanistica coincide con la ripresa di attenzione per il tea della perdita progressiva dei livelli di trans disciplinarietà che è stata alla stregua di cuore/motore nelle esperienze del golden age per l’Ina Casa (Scassellati, 1998; Trapani, 2009) e al cui approccio fortemente integrato bisogna ritornare (Fabbri, 2013). La posizione paternalista dello Stato è un lontano ricordo nel Social Housing come in urbanistica. Resta tutto il problema del passato dopo la cancellazione di Gescal e degli IACP e non c'è l'ombra di una soluzione attuale, integrata, generale e specifica come servirebbe.

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“Acqua pubblica, uso privato”, in “Terre, Acque, Diritto. Forme delle società antiche”, Centro Studi sui Fondamenti del Diritto antico Un. SuorOrsola Benincasa, Dipartimento di Scienze giuridiche, Napoli, curr. M. del Tufo, F.Fasolino, F.Lucrezi, Napoli 2021, pp.127-140;
francesca galgano

[ISBN 979-12-5976-189-7],, 2021

Recentissime scoperte archeologiche e l’entusiasmo per la imminente restituzione alla città di Napoli di sempre più ampi tratti dell’acquedotto augusteo (riemerso fra Capodimonte e la Sanità), hanno avvicinato al tema studiosi di discipline diverse come topografia, speleologia, ingegneria, geografia, geologia, finalmente a colloquio con epigrafisti, storici del diritto, archeologi, giuristi positivi. Raccolgo qui le suggestioni che devo alla frequentazione, per me assai fruttuosa, col professore Casavola, il quale ha in più occasioni rilevato la ricchezza del tema dell’acqua, presente fin dalle più antiche cosmogonie - in cui acque terrene separate dalle celesti, ritirandosi negli oceani, consentirono alla Terra di ospitare i primi insediamenti umani - alla più stretta attualità, ove le risorse idriche risultano oramai un bene prezioso, oggetto di scelte politico-economiche mirate nelle strategie inter- e trans-nazionali. ​Un bene dunque legato alla storia dell’uomo, che si offre in modo abbondante per tutti, che, piegato alle esigenze dei campi, delle città, dei trasporti, del commercio, della pace, diventa uno dei motori di sviluppo delle civiltà, fra cui certamente rientra quella romana.

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