Due note sulla convenienza di Omero
2004
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Omero e il paratesto. Sulla proprietà letteraria nel mondo greco e una irrisolta questione dei papiri dell'Iliade e dell'Odissea. ZPE, 2017
In età romana, l'Iliade e l'Odissea si distinguevano per due aspetti singolari, nella loro presentazione libraria, da tanta altra letteratura in circolazione. L'uno, notissimo, consisteva nella suddivisione del testo secondo le lettere dell'alfabeto ionico. Ciascun poema si presentava così in 24 rapsodie, contrassegnate dall'Α all'Ω. È ciò che si ricava dai papiri dell'epoca ancora oggi conservati e da qualche testimonianza letteraria a nostra disposizione.
in: Verborum violis multicoloribus. Studi in onore di Giovanni Cupaiuolo, a cura di S. Condorelli - M. Onorato, Napoli 2019, pp. 15-30
La prima nota riesamina il discusso problema dell’espressione comes experientis Ulixei di Ov. met. 14.159 e ne propone una soluzione coerente con la logica narrativa dell’episodio. La seconda analizza le modalità di utilizzazione, in 14.181 ss. e 204 ss., del modulo espressivo vidi / vidi cum ...
2006
Riflessi dell'epos tebano in Omero e in Esiodo "Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì ?" 1. Il verso di Bertolt Brecht posto a epigrafe della mia indagine sui riflessi dell'epos tebano nei poemi di Omero e di Esiodo testimonia la popolarità di una ricca tradizione imperniata sulle vicende delle città di Tebe e di Argo nell'epoca precedente alla guerra di Troia. Purtroppo, al contrario dei poemi omerici e di quelli esiodei, l'epos tebano è andato quasi completamente perduto, analogamente ai poemi del ciclo epico troiano 2. Prima di rintracciarne le testimonianze nei poemi omerici ed esiodei, conviene ricordare che per epos tebano, o per ciclo epico tebano, si intende una sequenza narrativa formata da tre poemi-Edipodia, Tebaide ed Epigoni-concatenati sul piano tematico e cronologico. A questi si potrebbe forse affiancare come quarto poema l'Alcmeonide, che secondo alcuni era incentrato sulle vicende dell'eroe Alcmeone dopo la spedizione degli Epigoni da lui stesso guidata (cfr. Apollod. Bibl. 3.7.2); altri studiosi identificano invece il contenuto dell'Alcmeonide con gli Epigoni, pensando a una semplice variazione del titolo 3. Diversamente dalle vicende narrate nel ciclo troiano, più esteso ma incentrato su una sola generazione di eroi dai Cypria fino alla morte di Odisseo nella Telegonia, il ciclo tebano copriva l'arco cronologico di tre generazioni della dinastia dei Labdacidi: Edipo, i suoi figli Eteocle e Polinice, e i figli di costoro, Laodamante e Tersandro. Dei tre poemi, l'Edipodia narrava i fatti e i misfatti di Edipo, il suo arrivo a Tebe, la vittoria sulla Sfinge, il matrimonio con Giocasta e la scoperta dell'incesto; alla morte della madre-moglie seguiva un secondo-per noi sconcertante-matrimonio di Edipo con Euriganeia (fr. 2 B./D.), dal quale sarebbero nati i quattro figli più comunemente noti (attra-55
2019
In un documento accadico di 5ausgamuwa di Amurru trovato ad Ugarit la prima persona singolare del presen te G del verba na~aru occorre nella gratia [a]-na-ZUR (r); nelia trasli tterazione, ]. N ougayrol propone di leggere [a]-na-~arx. La forma con il morfema {a} dopo la seconda consonante radicale e regolare nel presen te di na~aru (2): la proposta di N ougayrol e quindi allettante e si sarebbe tentati di estendere l'uso del valore~arx agli altri casi in cui una forma del presente G di na~aru e scritta con il segno ZUR (3). La sola testimonianza delle forme di na~aru non sarebbe sufficiente per postulare il nuovo valore~arx, data la presenza di almena un caso in cui {u} e sicuro (4). Ma vi e un altro caso che e passato inosservato e in cui il val ore~arx per ZUR si adatta ugualmente bene. In un testa giuridico di Ugarit (5) si legge: KU.BABBAR ZUR-pu (6); la stessa forma si trova nei (I) MRS, IX, p. 145 (17-318 +) 4'. (2) Per la documentazione relativa al periodo di Ugarit si veda E. Ebeling, in VAB,
Da quel che sopravvive della letteratura erudita antica sui poemi omerici sappiamo che già prima dell'epoca ellenistica circolava un certo numero di esemplari dell'Iliade e dell'Odissea, indicati dalle fonti con il termine ej kdov ‡ei ‡. Nel materiale scoliografico, in particolare quello risalente a Didimo, si trovano numerosi riferimenti a tali testi, chiamati in causa come testimoni di lezioni o di gruppi di versi. La loro natura e le loro caratteristiche restano alquanto vaghe, ma pare assodato che l'espressione e[ kdo ‡i ‡ non debba essere intesa nel senso di "edizione" come opera di consapevole e responsabile costituzione testuale, bensì nel significato di "testo", "copia" messa a disposizione di altri 1 . Il lavoro di emendamento proprio dell'attività filologica era piuttosto designato, almeno dall'età alessandrina, dal termine diov rqw ‡i ‡: ciò che si trovava in una ekdosis poteva essere il prodotto appunto di questo lavoro di diorthosis (vd. infra).
Acme 62 (2009), 87-115.
L'epos di corinto e omero 1. Tradizioni corinzie ed Iliade: un problema "secolare"
in E. Suárez, M. Blanco, E. Chronopoulou, I. Canzobre (eds.), MAGIKÈ TÉCHNE. Formación y consideración social del mago en el Mundo Antiguo, Madrid, Clásicos Dykinson, pp. 193-214, 2017
Formación y consideración social del mago en el Mundo Antiguo M AGIKÈ TÉCHNE Formación y consideración social del mago en el Mundo Antiguo E. Suárez, M. Blanco, E. Chronopoulou, I. Canzobre (eds.) l presente libro estudia la figura de los 'magos' en el mundo greco-romano, con especial atención a los autores de las recetas que se recopilaron en el conjunto que conocemos como papiros mágicos griegos, copiados en el Egipto de la época imperial romana. En principio la posesión de esa magia estaba limitada al entorno de los templos y sus practicantes tenían rango sacerdotal, pero los cambios histórico-sociales en el Egipto greco-romano determinaron una adecuación de estos magos a las nuevas circunstancias: la magia salió de los templos y se difundió por otros canales. En los distintos capítulos intentamos dar a conocer el modo en que los protagonistas de la magia se refieren a su propio oficio, a la adquisición de sus conocimientos y a su transmisión. Asimismo nos ocupamos de indagar acerca de los antecedentes, contexto y valoración externa de dichas prácticas mágicas, la relación de los textos mágicos con las corrientes religiosas y filosóficas coetáneas e incluso acerca del perfil de los hipotéticos clientes. E
Gaia, 2009
Much has been written on the analogy between game and law, which is referred to by classical books like J. Huizinga s Homo Ludens and H. Harts The Concept of Law. But, as L. Gernet has shown, a contiguity of games and law can be observed already in Homer. Starting from the analysis of two disputes arising during athletic competitions (the one between Ajax ofOileus and Ido-meneus in II. 23 and the one between Odysseus and Euryalus in Od. 8) the paper tries to cast some light on the trial scene of the Shield of Achilles : the dispute settlement method (a group of γέροντες who, taking turns, render their judgments until the one who has pronounced the most correct one emerges) follows the agonistic model of athletic competitions.

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