L’obiettivo del seguente lavoro è duplice: si è voluto, da un lato dar contezza dello stretto rap... more L’obiettivo del seguente lavoro è duplice: si è voluto, da un lato dar contezza dello stretto rapporto vigente tra la metafisica e l’epistemologia bruniana, dall’altro trattare e approfondire il concetto di unità presente nel pensiero del Nolano. Per fare ciò si è scelto di focalizzare l’analisi su due testi: il Sigillus Sigillorum e il De la Causa, principio et uno, considerati da Michele Ciliberto i libri più teorici del corpus bruniano. Il primo ha un carattere prettamente gnoseologico con l’intento di analizzare e unire nel concetto di mens le facoltà conoscitive e successivamente fondare una continuità tra questo e la mens divina; il secondo, invece, ha un carattere prettamente metafisico, in questo testo Bruno vuole fondare l’unità (la Vita-materia-infinita) della realtà attraverso la compresenza nel primo principio degli opposti. L’unità è, quindi, il carattere peculiare di entrambe le opere. Limitare il lavoro a queste due opere è stato ritenuto una scelta obbligata dalla complessità e dalla pluralità del procedere bruniano, nella consapevolezza che continui riferimenti ad altre opere siano indispensabili per non tradire un pensiero che difficilmente può essere schematizzato all’interno di canoni rigidi, considerati i continui mutamenti di prospettive e l’originalità del linguaggio usato. Fonte principale, guida e ispirazione di questo lavoro è l’opera del già citato Ciliberto: Giordano Bruno. Per i motivi sopra delineati, dedicare il primo capitolo al concetto di ombra e alla metafisica della luce è stato considerato un passaggio preliminare e necessario. Si è deciso di concentrare su questi temi il primo capitolo dell’elaborato attraverso un’analisi del De Umbris idearum, nello spirito sopra descritto e nella speranza di dare al lettore strumenti utili alla comprensione di quanto segue. In questo capitolo si è, inoltre, voluto accennare un confronto con le tesi plotiniane, utile al fine di mostrare la peculiare posizione donata da Bruno all’ultimo gradino della scala dell’essere. Nel secondo capitolo, attraverso un’analisi del De la Causa, si è affrontato il tema della metafisica bruniana concentrandosi, in particolare, sul rapporto tra Dio e universo, prova del legame tra gnoseologia e metafisica; sui fondamentali concetti di anima del mondo e intelletto universale, fondanti la connessione universale; sulla coincidenza di atto e potenza, su cui si costruisce il concetto di Vita-Materia. Fonti critiche principali di questo passaggio sono state: l’opera di Fabio Raimondi, Il Sigillo della Vicissitudine. Giordano Bruno e la liberazione della potenza e la dissertazione di Giovanni Pirari, Ombre dell'Uno. Metafisica dell'ombra e esperienza dell'Uno nel pensiero di Giordano Bruno. Nel terzo capitolo ci si è concentrati sul Sigillus, affrontando i temi gnoseologici e la praxis conoscitiva, si è cercato di definire l’unità dell’anima ed il suo legame con il principio universale. In particolare, si è affrontato il tema delle facoltà conoscitive, unite nel concetto di mens come facoltà dell’anima e non come sue parti distinte; del concetto di Uno presente nel testo, inteso come totalità e fondato sul legame tra mens individua e mens divina; della praxis conoscitiva, esprimente la continuità di ogni attività umana con l’opera di produzione di tutta la natura. Fonte critica principale di quanto scritto è stata l’opera di Leen Spruit: Il problema della conoscenza in Giordano Bruno.
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Papers by Claudio Barone
Per i motivi sopra delineati, dedicare il primo capitolo al concetto di ombra e alla metafisica della luce è stato considerato un passaggio preliminare e necessario. Si è deciso di concentrare su questi temi il primo capitolo dell’elaborato attraverso un’analisi del De Umbris idearum, nello spirito sopra descritto e nella speranza di dare al lettore strumenti utili alla comprensione di quanto segue. In questo capitolo si è, inoltre, voluto accennare un confronto con le tesi plotiniane, utile al fine di mostrare la peculiare posizione donata da Bruno all’ultimo gradino della scala dell’essere.
Nel secondo capitolo, attraverso un’analisi del De la Causa, si è affrontato il tema della metafisica bruniana concentrandosi, in particolare, sul rapporto tra Dio e universo, prova del legame tra gnoseologia e metafisica; sui fondamentali concetti di anima del mondo e intelletto universale, fondanti la connessione universale; sulla coincidenza di atto e potenza, su cui si costruisce il concetto di Vita-Materia. Fonti critiche principali di questo passaggio sono state: l’opera di Fabio Raimondi, Il Sigillo della Vicissitudine. Giordano Bruno e la liberazione della potenza e la dissertazione di Giovanni Pirari, Ombre dell'Uno. Metafisica dell'ombra e esperienza dell'Uno nel pensiero di Giordano Bruno.
Nel terzo capitolo ci si è concentrati sul Sigillus, affrontando i temi gnoseologici e la praxis conoscitiva, si è cercato di definire l’unità dell’anima ed il suo legame con il principio universale. In particolare, si è affrontato il tema delle facoltà conoscitive, unite nel concetto di mens come facoltà dell’anima e non come sue parti distinte; del concetto di Uno presente nel testo, inteso come totalità e fondato sul legame tra mens individua e mens divina; della praxis conoscitiva, esprimente la continuità di ogni attività umana con l’opera di produzione di tutta la natura. Fonte critica principale di quanto scritto è stata l’opera di Leen Spruit: Il problema della conoscenza in Giordano Bruno.