Papers by Stefano Zamberlan

IPEM, 2007
Decrescita produttiva quantitativa, riduzione degli sprechi, crescita della qualità di vita, cres... more Decrescita produttiva quantitativa, riduzione degli sprechi, crescita della qualità di vita, crescita demografica in equilibrio con l’ambiente, ridistribuzione internazionale della ricchezza, centralità dell’uomo nel processo economico e sociale: ecco alcuni punti cardine del pensiero di Georgescu-Roegen per assicurare alla specie umana un futuro lungo e prosperoso . Affermazioni che oggigiorno a molti possono sembrare banali, ma se lo sono lo si deve a chi, come il Nostro, le ha elaborate decenni fa. Affer-mazioni che sono le conclusioni di un lungo percorso di studi, in-tuizioni, ricerche e riflessioni sostenute da una grande intelligenza, ma soprattutto da una grande passione e da una incrollabile volontà di contribuire alla comprensione della realtà in cui viviamo, al fine di correggere gli errori fatti finora e di preparare un futuro migliore alle generazioni che verranno.
Un percorso che spesso viene separato dagli studiosi in due periodi ben distintiti. Da una parte il periodo iniziale della carriera, con i lavori sull’utilità e sul comportamento del consumatore, contributi innovativi ma pur sempre rientranti nell’economia standard. Dall’altra il periodo dei contributi “rivoluzionari”, con l’allargamento epistemologico e l’introduzione della biologia e dell’entropia in economia, che portarono alla nascita della bioeconomia. Pur rappresentando due momenti diversi e due approcci distinti, non si deve dimenticare che senza i notevoli contributi dell’Autore alla teoria economica standard, non sarebbe maturata in lui la critica che lo porterà poi a quelle geniali intuizioni e a quelle conclusioni che lo hanno consegnato alla storia. Un aspetto di continuità che non viene richiamato con adeguata enfasi .
L’intento del presente lavoro è quello di analizzare l’evolversi del pensiero roegeniano, tenendo ben presente il collegamento tra le varie fasi: dai contributi alla teoria del consumatore alla critica dell’utilità, dall’introduzione dei concetti dialettici all’allarga-mento epistemologico della scienza economica, dall’analisi dell’evoluzione biologica umana e delle tensioni sociali che ne derivano all’assunzione dell’entropia come base scientifica per l’analisi economica, dall’uso delle risorse materiali ed energetiche all’individuazione del “godimento della vita” come fine ultimo del processo economico e dell’agire umano.
Il presente volume si propone come un utile strumento per la conoscenza dell’opera di Georgescu-Roegen, che, senza la pre-sunzione di voler essere esaustivo, si spera risulti capace di sinte-tizzare in modo fluido e coerente le varie fasi dell’evoluzione del pensiero dell’Autore, dalla nascita dei concetti fondamentali fino alle conclusioni a cui giunge. Conclusioni che possono ancor oggi, anzi, soprattutto oggi, essere da guida o almeno d’ispirazione e di riflessione, per un nuovo modo di pensare al nostro modo di vivere e al nostro futuro.
Studi Economici e Sociali, 2006
Sommario
Il contesto di riferimento
Gli strumenti di una maggior responsabilità sociale di impres... more Sommario
Il contesto di riferimento
Gli strumenti di una maggior responsabilità sociale di impresa
La responsabilità verso i dipendenti ed il mobbing
La rendicontazione delle aziende
La responsabilità dell’impresa: la responsabilità del consumatore
Un’economia dal basso
Il commercio equo e solidale
La finanza etica e il microcredito prendere dall’altro articolo
Serve il coraggio
Il Pensiero Economico Moderno, 2005
Sommario
Introduzione
Nicholas Georgescu-Roegen
La critica alla teoria economica neoclassica
Il ... more Sommario
Introduzione
Nicholas Georgescu-Roegen
La critica alla teoria economica neoclassica
Il paradigma meccanicistico
La scienza teoretica, i “concetti aritmomorfici” e i “concetti dialettici”
Gli influssi sul pensiero di Georgescu-Roegen
Misurazione cardinale e ordinale, quantità, qualità e tempo: i limiti dell’analisi matematica lineare e il Principio di Complementarietà
L’emergere della novità e il processo di isteresi storica
Dalla meccanica alla termodinamica: il tempo e l’evoluzione
L’entropia come nuovo riferimento per la scienza economica
Una nuova etica per l’umanità
Studi economici e sociali, 2005
Sommario:
La globalizzazione e il divario tra il Nord e il Sud del mondo
Una risposta dalla socie... more Sommario:
La globalizzazione e il divario tra il Nord e il Sud del mondo
Una risposta dalla società civile
La consapevolezza e la responsabilizzazione dei consumatori
Il commercio equo e solidale
Gli effetti positivi del commercio equo e solidale
I soggetti e gli elementi del fair trade
La finanza etica
Gli intermediari finanziari e i fondi etici
Il microcredito nei Paesi poveri: peculiarità ed esperienze
Una nuova economia del benessere
Il Pensiero Economico Moderno, 2005
Sommario:
Il processo di globalizzazione
Le tendenze in atto e il divario tra Nord e Sud del Mo... more Sommario:
Il processo di globalizzazione
Le tendenze in atto e il divario tra Nord e Sud del Mondo
Il sistema economico a base agricola dei Pvs
La delocalizzazione produttiva e i suoi effetti sociali
La responsabilità dei Paesi industrializzati
Il debito dei Paesi poveri e gli aiuti finanziari
Nuovi modelli di sviluppo per il Sud del Mondo
L’impegno dei Paesi del Sud del mondo
Fattori chiavi per lo sviluppo dei Paesi in via di sviluppo
La riduzione dei consumi, non del benessere, nei Paesi ricchi
Un’economia dal basso
Il commercio equo e solidale
La finanza etica e il microcredito
La responsabilità sociale delle imprese
Una via percorribile
Studi Economici e Sociali, 2004
Sommario:
La globalizzazione
L’evoluzione della società occidentale e il suo influsso internazio... more Sommario:
La globalizzazione
L’evoluzione della società occidentale e il suo influsso internazionale
Il rifiuto dell’Islam ortodosso del modello sociale occidentale
La secolarizzazione e la vulnerabilità ideologica della società occidentale
Il ruolo delle condizioni di lavoro sulla coesione sociale
La necessità di una difesa dell’identità europea
Valori ritrovati e nuovi valori guida

Il suolo e i rifiuti nella regione Veneto, 2007
PREMESSA METODOLOGICA
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentaz... more PREMESSA METODOLOGICA
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e il Sistema Statistico Regionale della regione Veneto. Lo studio in oggetto ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dall’ARPAV, dal SIRAV - Sistema Informativo Regionale sull’Ambiente del Veneto, dall’ORR - Osservatorio Regionale sui Rifiuti, dal Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti regione Veneto, dal Sistema Statistico Regionale della Regione Veneto e dall’APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici, aggiornati al 2007. La ricerca si è sviluppata in tre fasi: I definizione delle categorie di analisi e raccolta dati; II analisi dati e formulazione ipotesi; III analisi incrociata e verifica dell’ipotesi. Ogni fase risulta articolata su tre punti: I definizione delle categorie di analisi e raccolta dati: 1) individuazione delle categorie oggetto di analisi; 2) definizione analitica delle categorie ; 3) raccolta dati statistici e qualitativi sulle categorie; II analisi dati e formulazione ipotesi: 4) prima valutazione dei dati e suddivisione per tematiche; 5) analisi e selezione dei dati che evidenziano possibili correlazioni fra le categorie; 6) formulazione dell’ipotesi sui fenomeni di interrelazione fra le categorie; III analisi incrociata e verifica dell’ipotesi: 7) selezione dei dati relativi alle categorie sui fenomeni oggetto d’ipotesi; 8) incrocio dei dati così selezionati; 9) conferma/negazione dei fenomeni di interrelazione ipotizzati.
LA RICERCA
Sulla base dell’individuazione da parte della Regione Veneto delle due categorie di analisi, ovvero suolo e rifiuti, il Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente, con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, ha provveduto ad individuare e ad esaminare i dati forniti dall’ARPAV e dal Sistema Statistico della Regione Veneto per evidenziarne le interazioni e le relative problematiche. Infatti, come vedremo nel corso di questo approfondimento, i fenomeni di interrelazione fra suolo e rifiuti possono essere molteplici: dall’inquinamento che i rifiuti, sia civili sia industriali, possono provocare sulle componenti ecologiche e su quelle paesaggistiche, sino agli effetti sulla salute dell’uomo. Analizzando il materiale messo a disposizione dall’ARPAV e dal Sistema Statistico Regionale del Veneto abbiamo deciso di focalizzarci sull’uso del territorio, perché ad ogni suo specifico utilizzo corrisponde una pressione diversa sul suolo e una determinata composizione di rifiuti. Suddividendo i rifiuti in base al settore di provenienza (primario, secondario e terziario) abbiamo poi confrontato il corrispondente uso del suolo con i peculiari elementi di pressione sull’ambiente. Considerando il fatto che il Veneto è tra le aree più sviluppate d’Europa, con una forte integrazione (e a volte concorrenza) fra le varie attività umane, non si può giungere ad una netta distinzione nell’incidenza tra le varie attività, di conseguenza sono state introdotte alcune semplificazioni. Senza prescindere dall’importanza del ruolo delle Amministrazioni pubbliche e delle capacità imprenditoriali degli operatori economici privati, l’ipotesi che si è cercato di verificare attraverso l’analisi che uno sviluppo basato sulla polarizzazione diffusa delle aree urbane e produttive ha una ricaduta positiva, in termini di efficacia ed efficienza, nella gestione dei rifiuti. Per far ciò sono state confrontati per ogni settore produttivo: - l’uso del suolo; - la pressione sul territorio; - la gestione dei rifiuti. Piano della ricerca Di conseguenza la ricerca si sviluppa seguendo quest’ordine: - la risorsa suolo e la produzione di rifiuti; - lo sviluppo socioeconomico e i rifiuti urbani; - le attività industriali e i rifiuti speciali; - le attività commerciali e i rifiuti da imballaggi; - il turismo e la produzione di rifiuti; - l’inquinamento e l’uso dei fanghi in agricoltura; - conclusioni. La presente ricerca è, essenzialmente, uno studio preliminare atto ad inquadrare il rapporto tra suolo e rifiuti, fornendo spunti per ulteriori approfondimenti, tramite un approccio interdisciplinare che utilizzi competenze maturate in diversi ambiti scientifici, quali l’ingegneria, la geografia e l’ecologia. Ci auguriamo, tuttavia, che la presente ricerca rappresenti un utile strumento conoscitivo a disposizione di quanti vogliano approfondire queste tematiche, sia nell’ambito della pubblica amministrazione, sia nell’ambito della formazione universitaria e post universitaria. Speriamo, inoltre, di contribuire con il presente lavoro, a far conoscere l’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla regione Veneto mediante le sue numerose articolazioni.

Idrografia e impatto ambientale in Veneto, 2008
Premessa
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi ... more Premessa
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e la Direzione Servizio Statistico regionale della Regione Veneto. Lo studio in oggetto ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dall’ARPAV, dalla Regione Veneto e dalle varie Autorità di Bacino venete. Dal punto di vista metodologico la ricerca si è così articolata: I Definizione degli elementi da analizzare e raccolta dati; II Analisi dati e individuazione delle interrazioni; III Analisi incrociata e verifica delle interazioni.
La ricerca
Gli elementi, oggetto dell’analisi, sono stati indicati dalla Regione Veneto: Idrografia e Impatto Ambientale. L'idrografia è una scienza che fa parte della grande branca della geografia e, inizialmente, si occupava della descrizione delle acque continentali e marine, distinguendole e suddividendole in mappe geografiche che potessero indicare la rappresentazione grafica di ogni tipologia di laghi, mari, fiumi e corsi d'acqua. L’Idrografia stabilisce, inoltre, la forma delle coste, il rilievo dei fondi marini, e la direzione delle correnti. Come ogni elemento dello spazio geografico, l'acqua, in tutte le varie forme, subisce e crea influenze che riguardano l’ambiente: clima, flora e fauna, ma anche gli insediamenti umani e gli altri fattori sociali ad essi legati. Perciò l’idrografia è andata via via ampliando il proprio campo di analisi che attualmente si estende allo studio degli elementi socioeconomici dei territori, quali la gestione e lo sviluppo della zona costiera, il monitoraggio ambientale, lo sfruttamento delle risorse idriche, gli aspetti legali e giurisdizionali, i modelli oceanografici e meteorologici, l'ingegneria e la pianificazione delle opere marittime. L’acqua è un elemento vitale per la sopravvivenza dell’uomo, in quanto soddisfa sia esigenze biologiche primarie di tipo alimentare, sia esigenze di natura igienico sanitaria e di natura produttiva, sostenendo l’agricoltura e molte attività industriali. L’acqua rientra tra i beni comuni, quei beni che per la loro quantità e la loro natura sono a disposizione di tutti e il cui uso non limita la capacità altrui di beneficiarne. Purtroppo tale definizione non può più rappresentare la situazione attuale, in cui l’uso indiscriminato dei beni comuni ha portato ad una loro degradazione – ecosistemi, acque, aria – tale per cui l’aria pulita, l’acqua pulita e un ecosistema intatto sono diventate risorse scarse, delle quali non tutti possono beneficiare. Tale degradazione è riconducibile a quelli che vengono definiti “impatti ambientali”: cioè effetti, per lo più negativi, delle attività umane sull’ambiente naturale. Nell’ultimo secolo vi è stata una pressione sempre maggiore dell’uomo sull’ecosistema che ha determinato gravi impatti ambientali anche sulle risorse idriche: inquinamento acque superficiali, inquinamento falde, inquinamento ed erosione delle coste, e cementificazione. Mettendo in relazione queste due categorie la ricerca si è sviluppata cercando di mettere a confronto, da una parte lo stato delle acque del Veneto (superficiali, sotterranee e di balneazione) e l’andamento delle precipitazioni meteoriche, e, dall’altra, il consumo di acqua, l’inquinamento delle acque, la gestione delle coste e l’urbanizzazione come indice di cementificazione. La presente ricerca è uno studio ricognitivo, atto ad inquadrare il rapporto tra idrografia e impatto ambientale nel Veneto, e che spera di fornire alcuni spunti per ulteriori approfondimenti tramite un approccio interdisciplinare che utilizzi competenze maturate in diversi ambiti scientifici quali la geografia, l’ingegneria e la biologia. Ci auguriamo che il presente lavoro possa diventare un utile strumento conoscitivo a disposizione di quanti vogliano avvicinarsi a queste tematiche. Speriamo, inoltre, di contribuire a divulgare i risultati dell’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla Regione Veneto mediante le loro numerose articolazioni. Stefano Zamberlan, Stefano Presa

Agenti fisici e rischio industriale in Veneto, 2008
Premessa
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi de... more Premessa
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e la Direzione Servizio Statistico regionale della Regione Veneto. Lo studio ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dalla Regione Veneto e dall’ARPAV, con le relative tabelle, grafici, cartografie e commenti. Dal punto di vista metodologico la ricerca si è così articolata: I Definizione degli elementi da analizzare e raccolta di informazioni qualitative e quantitative; II Analisi delle informazioni e dei dati per l’individuazione della consequenzialità; III Analisi dello stato attuale degli elementi oggetto d’analisi e della loro gestione.
La ricerca
Gli elementi, oggetto dell’analisi, sono stati indicati dalla Regione Veneto: Agenti Fisici e Rischio Industriale. La presente ricerca si apre con una descrizione qualitativa di queste due categorie, breve per gli agenti fisici, poi ripresi uno ad uno nei capitoli successivi, e più estesa per il rischio industriale. In particolare si è analizzato il rischio di incidenti rilevanti nel territorio regionale veneto. Per ogni agente fisico si è proceduto, dopo una breve introduzione per contestualizzare il problema, a riportare le informazioni fornite dall’ARPAV in merito alla loro:
- Definizione;
- Pericolosità per la salute umana;
- Generazione in base alle sorgenti;
- Opera di monitoraggio e controllo;
- Stato attuale di incidenza sull’ambiente.
Si è cercato di evidenziare il rapporto tra tipologia di agente fisico e attività produttive, incrociando, ove possibile, l’analisi della loro diffusione territoriale attraverso i dati dell’ARPAV da una parte e quelli della Direzione del Sistema Statistico regionale veneto dall’altra. Gli agenti fisici sono stati trattati secondo le quattro macro-categorie di suddivisione solitamente utilizzate: le radiazioni ionizzanti, le radiazioni non ionizzanti, l’inquinamento acustico e l’inquinamento luminoso. Sulle radiazioni ionizzanti, legate attualmente in modo preponderante alle attività ospedaliere e di centri medici privati di media e grande dimensione, si sono evidenziati i dati emersi dal monitoraggio ambientale effettuato dall’ARPAV, dedicando poi particolare attenzione all’inquinamento radioattivo da radon, una radiazione naturale, ma che coinvolge diversi aspetti, non solo nella vita civile, ma anche di quella produttiva. Nell’analisi delle radiazioni non ionizzanti, caratterizzate da una molteplicità variegata di fonti, e che causano quello che viene definito elettrosmog, si è provveduto ad una panoramica delle sorgenti per poi suddividere l’analisi tra fonti di radiazioni ad alta frequenza e fonti di radiazioni a bassa frequenza. L’impatto ambientale delle onde ad alta frequenza sono legate soprattutto agli impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi diffusi sul territorio, mentre l’impatto delle onde a bassa frequenza sono determinate dalla rete elettrica (gli elettrodotti), dalle attrezzature elettroniche produttive e dagli elettrodomestici. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico si è preso in esame sia l’impatto all’interno delle singole attività produttive, sia l’impatto dovuto al trasporto, in particolare legati a motivi lavorativi. Sull’inquinamento luminoso, invece, si è effettuata una descrizione generale. La presente ricerca ha una finalità principalmente informativa sull’inquinamento derivante dagli agenti fisici, su cui l’opinione pubblica spesso è ancora poco informata, e sui rischi derivanti dalle attività produttive. Ci auguriamo che il presente lavoro possa essere utile per quanti vogliano avvicinarsi a queste tematiche. Speriamo, inoltre, di contribuire a divulgare non solo i risultati dell’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla Regione Veneto, ma anche la loro azione per il controllo e la prevenzione dei rischi sull’uomo e sull’ambiente derivanti dallo sviluppo socioeconomico.
Interventi di gestione idrografica in Veneto; Campania: risorse idriche e riforma delle comunità montane

Looking beyond the Individualism & Homo Economicus of Neoclassical Economics
In the last few years a growing discontent with the neoclassical theoretical framework has led to... more In the last few years a growing discontent with the neoclassical theoretical framework has led to the development of alternative approaches, which can grasp the complexity of the economic and social reality. Personalistic economics represents one of these attempts, as evidenced by the title of the book: Looking beyond the Individualism & Homo Economicus of Neoclassical Economics. As the editor of the book, Edward J. O\u2019Boyle, writes, the Personalistic economics is a \u2018work in progress, which calls for re-thinking economic affairs from the very beginning\u2019. Thus, this publication can be recommended to all scholars and graduates, who sense the inadequacy of the scientific approach \u2018mainstream\u2019, in regard to the socioeconomic issues of the development. The book introduces us to the Personalistic economics through the work of one of its founders, Peter Danner, who spent most of his career at Marquette University (Wisconsin, U.S.A.), by the Faculty of Economics, and was a respected member of the Association for Social Economics as well

Nuova Economia e Storia, 2006
Il saggio, dopo una breve biografia della vita del grande eco-nomista rumeno N. Georgescu-Roegen,... more Il saggio, dopo una breve biografia della vita del grande eco-nomista rumeno N. Georgescu-Roegen, ripercorre l’evoluzione del pensiero scientifico di questo autore sulle teorie dell’utilità e del comportamento del consumatore. Dopo aver contribuito all’affermarsi dell’approccio neoclassico Georgescu-Roegen as-sumerà una posizione via via sempre più critica fino a proporre un approccio alternativo. Nel lavoro presentato si analizzano le opere dello scienziato dal primo articolo che gli diede notorietà interna-zionale alla metà degli anni Trenta, sino ai lavori degli anni Settanta. Si riportano le principali critiche e dimostrazioni dei limiti del concetto di utilità e degli assunti che stanno alla base del compor-tamento dell’homo oeconomicus. Questo primo periodo rappresenta ancor oggi un contributo importante che, seppur disatteso, può dare risposta a molti paradossi e problemi di analisi economica della società contemporanea e della realtà. Inoltre, aspetto non sempre ben evidenziato, questa posizione critica nei confronti dell’economia standard rappresenta una tappa fondamentale del pensiero di Georgescu-Roegen verso la sua teoria bioeoconomica, dalla quale è nata l’Economical Ecology, che rappresenta la più accreditata corrente di studi sull’interazione tra economia e ambiente.
The essay opens with a brief biographical view of the great Romanian economist Nicholas Georgescu–Roegen, tracing back the evolution of his theories on utility and on consumer’s behaviour. After having contributed to the spreading of the neoclassical economic theories, Georgescu-Roegen’s attitude has grown more and more critical until he has come up with an alternative approach. This essay analyzes the economist’s works, starting from his first published article, which made him an internationally recognized figure in the mid-Thirties, and works its way to the works published in the Seventies. One can find in them Georgescu-Roegen’s main criticism and his demonstrations of the utility concept limits, aside from the premises underlining the homo oeconomicus behavioural pattern. His early works still represent an important contribution today: even where unheeded, they can provide answers to many a paradoxical situations and problems of economic analysis of contemporary society. Furthermore, a fact which has often been overlooked, his criticism towards the standard view of economics represents a pivotal point in the development of Georgescu Roegen’s thought, which led to his Bio-economics theory, from which Economical Ecology sprang, the latter being the most qualified research branch studying the interaction between economics and environment.

Nuova Economia e Storia, 2006
L’economia neoclassica adotta una visione ciclica dei fenomeni per cui in seguito a turbamenti ... more L’economia neoclassica adotta una visione ciclica dei fenomeni per cui in seguito a turbamenti il sistema economico ritorna alle condizioni iniziali non appena i fattori di perturbazione svaniscono, con una reversibilità completa dei fenomeni. Il processo economico è perciò visto come un flusso circolare e autosufficiente tra produzione e consumo, ma in verità esso non è né isolato né autosufficiente, perché non può sussistere senza un interscambio continuo che provoca cambiamenti cumulativi sull’ambiente.
Nell’articolo si analizza il contributo di Nicholas Georgescu-Roegen, il quale abbandonata la fisica meccanica, si rivolge alla termodinamica ed elabora un approccio allo studio dei fenomeni economici basato sull’entropia. Questo scienziato di origine rumena ma trasferitosi poi negli USA, mette in evidenza il collegamento tra sistema economico e ambiente naturale attraverso il suo modello Fondi-Flussi – del quale nell’articolo viene proposta una interessante rappresentazione grafica – elaborando un approccio alternativo allo studio della produzione. Dallo studio della legge di entropia – che afferma l’irreversibilità della degradazione energetica – Georgescu-Roegen giunge ad elaborare la sua Quarta Legge della termodinamica, in base alla quale anche la materia è soggetta ad una degradazione irreversibile. Da qui l’individuazione dei “miti economici” – tra cui quello dello “stady state” – che sono convinzioni comuni sull’uso della materia e delle fonti energetiche sbagliate e dannose per l’ambiente e quindi per il futuro del genere umano. Da queste conclusioni discenderà la teoria bioeconomica, che si propone lo studio dell’uso ottimale delle risorse energetiche e materiali secondo criteri di degradazione entropica proiettati su un arco temporale multigenerazionale.
Neo-classic economy adopts a cyclic vision of phenomena according to the idea that, following turbulence, the economic cycle turns back to its initial condition as soon as these turbulence disappears, with a complete reversibility of phenomena. The economic process is then viewed as a circular and self sufficient flux between production and consuming, but in reality it is neither isolated nor self sufficient, because it cannot exist without an ongoing interchange that provokes cumulative environmental changes.
In the article, the production of Nicholas Georgescu-Roegen is ana-lyzed. He abandons mechanical physics, takes thermodynamic into account and elaborates an approach to economic phenomena study based on entropy. This Romanian scientist, who eventually moved to USA, highlights the link between economic system and environment by using his Funds-Fluxes model – of which the article offers an interesting graphic representation – elaborating an alternative approach to study of production. From the study of entropy law – which affirms the irreversibility of energetic consumption - Georgescu-Roegen comes to elaborate his Fourth Law of thermodynamic according to which even matter is subject to irreversible degradation. From here, the pointing out of ‘economic myths’ – among which the ‘steady state’ – common views on use of matter and wrong energy sources, harmful to the environment and subsequently harmful for the future of human kind. From here will develop the bio-economic theory, aimed at the study of optimal use of energetic and material resources according to entropic degeneration criteria an a multi generational temporal scale.

Nuova Economia e Storia, 2007
Nel saggio si ripercorre come il grande economista Nicholas Georgescu-Roegen attraverso un’analis... more Nel saggio si ripercorre come il grande economista Nicholas Georgescu-Roegen attraverso un’analisi precipuamente fisica e materiale dell’economia basata sull’entropia giunga, infine, ad un risultato che si sviluppa in una dimensione immateriale. Per Georgescu-Roegen, infatti, il vero prodotto del processo economico è il flusso immateriale del «godimento della vita». In questo modo egli troverà anche una risposta alternativa ai problemi legati alla ricerca del fondamento dell’utilità e quindi all’interpretazione del comportamento del consumatore e alla corretta definizione del valore economico.
Nell’articolo vengono esposti gli elementi che costituiscono il godimento della vita e analizzate le relazioni che intercorrono fra loro. A questa analisi si affianca anche una rappresentazione analitica giungendo progressivamente all’equazione generale del valore elaborata da Georgescu-Roegen. Infine, si rapporta questa equazione generale alle principali teorie del valore presenti nel pensiero economico.
La teoria economica in una prospettiva interdisciplinare: implicazioni per le politiche economiche
Il presente lavoro riflette il nostro interesse di lunga data per un approccio alternativo della ... more Il presente lavoro riflette il nostro interesse di lunga data per un approccio alternativo della teoria economica. un approccio che, in luogo di cercare a tutti i costi “principi primi”, basati su un concetto astratto e metafisico di “massimizzazione”, sui quali erigere un'analisi di ...
Il Pensiero Economico Moderno, 2007
Una riflessione sullo sviluppo socioeconomico dell'Occidente, sulla contrapposizione tra benesser... more Una riflessione sullo sviluppo socioeconomico dell'Occidente, sulla contrapposizione tra benessere e benavere, tra capitale sociale e capitale economico, tra ricchezza relazionale e ricchezza monetaria, tra tempo libero e tempo lavorativo. Si richiamano i contributi di N. Georgescu-Roegen, Richard Easterlin, Amartya Sen, Daniel Kahneman, Robert Frank. Struttura del saggio: i valori condivisi quale leva del cambiamento socioeconomico; economia e benessere: il paradosso della felicità; inadeguatezza del reddito e del Pil nella misura del benessere; ricchezza materiale e ricchezza relazionale; dal benessere al godimento della vita.
Interventi di gestione idrografica in Veneto; Campania: risorse idriche e riforma delle comunità montane
Book Review: The Hidden Connections: A Science for Sustainable Living by Fritjof Capra
BIOECONOMICS REVIEW, Aug 10, 2018
Economia e Ambiente, 2020
Una lettura sistemica della crisi attuale – La pandemia come dinamiche di retroazione del sistema... more Una lettura sistemica della crisi attuale – La pandemia come dinamiche di retroazione del sistema complesso Terra – Dai principi delle teorie della complessità le indicazioni per combattere il cambiamento climatico – Dalla necessità di uno sviluppo sostenibile alla possibilità di un cambiamento evolutivo.
Sommario
Premessa
La Terra come sistema complesso:
il punto di non ritorno
Dinamiche di azione, reazione, controreazione
La chiave di volta per una nuova fase evolutiva
Considerazioni conclusive
Costruire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale attraverso l’educazione. L’educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile nella scuola italiana
Il Pensiero Economico Moderno, 2019
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Papers by Stefano Zamberlan
Un percorso che spesso viene separato dagli studiosi in due periodi ben distintiti. Da una parte il periodo iniziale della carriera, con i lavori sull’utilità e sul comportamento del consumatore, contributi innovativi ma pur sempre rientranti nell’economia standard. Dall’altra il periodo dei contributi “rivoluzionari”, con l’allargamento epistemologico e l’introduzione della biologia e dell’entropia in economia, che portarono alla nascita della bioeconomia. Pur rappresentando due momenti diversi e due approcci distinti, non si deve dimenticare che senza i notevoli contributi dell’Autore alla teoria economica standard, non sarebbe maturata in lui la critica che lo porterà poi a quelle geniali intuizioni e a quelle conclusioni che lo hanno consegnato alla storia. Un aspetto di continuità che non viene richiamato con adeguata enfasi .
L’intento del presente lavoro è quello di analizzare l’evolversi del pensiero roegeniano, tenendo ben presente il collegamento tra le varie fasi: dai contributi alla teoria del consumatore alla critica dell’utilità, dall’introduzione dei concetti dialettici all’allarga-mento epistemologico della scienza economica, dall’analisi dell’evoluzione biologica umana e delle tensioni sociali che ne derivano all’assunzione dell’entropia come base scientifica per l’analisi economica, dall’uso delle risorse materiali ed energetiche all’individuazione del “godimento della vita” come fine ultimo del processo economico e dell’agire umano.
Il presente volume si propone come un utile strumento per la conoscenza dell’opera di Georgescu-Roegen, che, senza la pre-sunzione di voler essere esaustivo, si spera risulti capace di sinte-tizzare in modo fluido e coerente le varie fasi dell’evoluzione del pensiero dell’Autore, dalla nascita dei concetti fondamentali fino alle conclusioni a cui giunge. Conclusioni che possono ancor oggi, anzi, soprattutto oggi, essere da guida o almeno d’ispirazione e di riflessione, per un nuovo modo di pensare al nostro modo di vivere e al nostro futuro.
Il contesto di riferimento
Gli strumenti di una maggior responsabilità sociale di impresa
La responsabilità verso i dipendenti ed il mobbing
La rendicontazione delle aziende
La responsabilità dell’impresa: la responsabilità del consumatore
Un’economia dal basso
Il commercio equo e solidale
La finanza etica e il microcredito prendere dall’altro articolo
Serve il coraggio
Introduzione
Nicholas Georgescu-Roegen
La critica alla teoria economica neoclassica
Il paradigma meccanicistico
La scienza teoretica, i “concetti aritmomorfici” e i “concetti dialettici”
Gli influssi sul pensiero di Georgescu-Roegen
Misurazione cardinale e ordinale, quantità, qualità e tempo: i limiti dell’analisi matematica lineare e il Principio di Complementarietà
L’emergere della novità e il processo di isteresi storica
Dalla meccanica alla termodinamica: il tempo e l’evoluzione
L’entropia come nuovo riferimento per la scienza economica
Una nuova etica per l’umanità
La globalizzazione e il divario tra il Nord e il Sud del mondo
Una risposta dalla società civile
La consapevolezza e la responsabilizzazione dei consumatori
Il commercio equo e solidale
Gli effetti positivi del commercio equo e solidale
I soggetti e gli elementi del fair trade
La finanza etica
Gli intermediari finanziari e i fondi etici
Il microcredito nei Paesi poveri: peculiarità ed esperienze
Una nuova economia del benessere
Il processo di globalizzazione
Le tendenze in atto e il divario tra Nord e Sud del Mondo
Il sistema economico a base agricola dei Pvs
La delocalizzazione produttiva e i suoi effetti sociali
La responsabilità dei Paesi industrializzati
Il debito dei Paesi poveri e gli aiuti finanziari
Nuovi modelli di sviluppo per il Sud del Mondo
L’impegno dei Paesi del Sud del mondo
Fattori chiavi per lo sviluppo dei Paesi in via di sviluppo
La riduzione dei consumi, non del benessere, nei Paesi ricchi
Un’economia dal basso
Il commercio equo e solidale
La finanza etica e il microcredito
La responsabilità sociale delle imprese
Una via percorribile
La globalizzazione
L’evoluzione della società occidentale e il suo influsso internazionale
Il rifiuto dell’Islam ortodosso del modello sociale occidentale
La secolarizzazione e la vulnerabilità ideologica della società occidentale
Il ruolo delle condizioni di lavoro sulla coesione sociale
La necessità di una difesa dell’identità europea
Valori ritrovati e nuovi valori guida
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e il Sistema Statistico Regionale della regione Veneto. Lo studio in oggetto ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dall’ARPAV, dal SIRAV - Sistema Informativo Regionale sull’Ambiente del Veneto, dall’ORR - Osservatorio Regionale sui Rifiuti, dal Servizio Osservatorio Suolo e Rifiuti regione Veneto, dal Sistema Statistico Regionale della Regione Veneto e dall’APAT - Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici, aggiornati al 2007. La ricerca si è sviluppata in tre fasi: I definizione delle categorie di analisi e raccolta dati; II analisi dati e formulazione ipotesi; III analisi incrociata e verifica dell’ipotesi. Ogni fase risulta articolata su tre punti: I definizione delle categorie di analisi e raccolta dati: 1) individuazione delle categorie oggetto di analisi; 2) definizione analitica delle categorie ; 3) raccolta dati statistici e qualitativi sulle categorie; II analisi dati e formulazione ipotesi: 4) prima valutazione dei dati e suddivisione per tematiche; 5) analisi e selezione dei dati che evidenziano possibili correlazioni fra le categorie; 6) formulazione dell’ipotesi sui fenomeni di interrelazione fra le categorie; III analisi incrociata e verifica dell’ipotesi: 7) selezione dei dati relativi alle categorie sui fenomeni oggetto d’ipotesi; 8) incrocio dei dati così selezionati; 9) conferma/negazione dei fenomeni di interrelazione ipotizzati.
LA RICERCA
Sulla base dell’individuazione da parte della Regione Veneto delle due categorie di analisi, ovvero suolo e rifiuti, il Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente, con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, ha provveduto ad individuare e ad esaminare i dati forniti dall’ARPAV e dal Sistema Statistico della Regione Veneto per evidenziarne le interazioni e le relative problematiche. Infatti, come vedremo nel corso di questo approfondimento, i fenomeni di interrelazione fra suolo e rifiuti possono essere molteplici: dall’inquinamento che i rifiuti, sia civili sia industriali, possono provocare sulle componenti ecologiche e su quelle paesaggistiche, sino agli effetti sulla salute dell’uomo. Analizzando il materiale messo a disposizione dall’ARPAV e dal Sistema Statistico Regionale del Veneto abbiamo deciso di focalizzarci sull’uso del territorio, perché ad ogni suo specifico utilizzo corrisponde una pressione diversa sul suolo e una determinata composizione di rifiuti. Suddividendo i rifiuti in base al settore di provenienza (primario, secondario e terziario) abbiamo poi confrontato il corrispondente uso del suolo con i peculiari elementi di pressione sull’ambiente. Considerando il fatto che il Veneto è tra le aree più sviluppate d’Europa, con una forte integrazione (e a volte concorrenza) fra le varie attività umane, non si può giungere ad una netta distinzione nell’incidenza tra le varie attività, di conseguenza sono state introdotte alcune semplificazioni. Senza prescindere dall’importanza del ruolo delle Amministrazioni pubbliche e delle capacità imprenditoriali degli operatori economici privati, l’ipotesi che si è cercato di verificare attraverso l’analisi che uno sviluppo basato sulla polarizzazione diffusa delle aree urbane e produttive ha una ricaduta positiva, in termini di efficacia ed efficienza, nella gestione dei rifiuti. Per far ciò sono state confrontati per ogni settore produttivo: - l’uso del suolo; - la pressione sul territorio; - la gestione dei rifiuti. Piano della ricerca Di conseguenza la ricerca si sviluppa seguendo quest’ordine: - la risorsa suolo e la produzione di rifiuti; - lo sviluppo socioeconomico e i rifiuti urbani; - le attività industriali e i rifiuti speciali; - le attività commerciali e i rifiuti da imballaggi; - il turismo e la produzione di rifiuti; - l’inquinamento e l’uso dei fanghi in agricoltura; - conclusioni. La presente ricerca è, essenzialmente, uno studio preliminare atto ad inquadrare il rapporto tra suolo e rifiuti, fornendo spunti per ulteriori approfondimenti, tramite un approccio interdisciplinare che utilizzi competenze maturate in diversi ambiti scientifici, quali l’ingegneria, la geografia e l’ecologia. Ci auguriamo, tuttavia, che la presente ricerca rappresenti un utile strumento conoscitivo a disposizione di quanti vogliano approfondire queste tematiche, sia nell’ambito della pubblica amministrazione, sia nell’ambito della formazione universitaria e post universitaria. Speriamo, inoltre, di contribuire con il presente lavoro, a far conoscere l’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla regione Veneto mediante le sue numerose articolazioni.
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e la Direzione Servizio Statistico regionale della Regione Veneto. Lo studio in oggetto ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dall’ARPAV, dalla Regione Veneto e dalle varie Autorità di Bacino venete. Dal punto di vista metodologico la ricerca si è così articolata: I Definizione degli elementi da analizzare e raccolta dati; II Analisi dati e individuazione delle interrazioni; III Analisi incrociata e verifica delle interazioni.
La ricerca
Gli elementi, oggetto dell’analisi, sono stati indicati dalla Regione Veneto: Idrografia e Impatto Ambientale. L'idrografia è una scienza che fa parte della grande branca della geografia e, inizialmente, si occupava della descrizione delle acque continentali e marine, distinguendole e suddividendole in mappe geografiche che potessero indicare la rappresentazione grafica di ogni tipologia di laghi, mari, fiumi e corsi d'acqua. L’Idrografia stabilisce, inoltre, la forma delle coste, il rilievo dei fondi marini, e la direzione delle correnti. Come ogni elemento dello spazio geografico, l'acqua, in tutte le varie forme, subisce e crea influenze che riguardano l’ambiente: clima, flora e fauna, ma anche gli insediamenti umani e gli altri fattori sociali ad essi legati. Perciò l’idrografia è andata via via ampliando il proprio campo di analisi che attualmente si estende allo studio degli elementi socioeconomici dei territori, quali la gestione e lo sviluppo della zona costiera, il monitoraggio ambientale, lo sfruttamento delle risorse idriche, gli aspetti legali e giurisdizionali, i modelli oceanografici e meteorologici, l'ingegneria e la pianificazione delle opere marittime. L’acqua è un elemento vitale per la sopravvivenza dell’uomo, in quanto soddisfa sia esigenze biologiche primarie di tipo alimentare, sia esigenze di natura igienico sanitaria e di natura produttiva, sostenendo l’agricoltura e molte attività industriali. L’acqua rientra tra i beni comuni, quei beni che per la loro quantità e la loro natura sono a disposizione di tutti e il cui uso non limita la capacità altrui di beneficiarne. Purtroppo tale definizione non può più rappresentare la situazione attuale, in cui l’uso indiscriminato dei beni comuni ha portato ad una loro degradazione – ecosistemi, acque, aria – tale per cui l’aria pulita, l’acqua pulita e un ecosistema intatto sono diventate risorse scarse, delle quali non tutti possono beneficiare. Tale degradazione è riconducibile a quelli che vengono definiti “impatti ambientali”: cioè effetti, per lo più negativi, delle attività umane sull’ambiente naturale. Nell’ultimo secolo vi è stata una pressione sempre maggiore dell’uomo sull’ecosistema che ha determinato gravi impatti ambientali anche sulle risorse idriche: inquinamento acque superficiali, inquinamento falde, inquinamento ed erosione delle coste, e cementificazione. Mettendo in relazione queste due categorie la ricerca si è sviluppata cercando di mettere a confronto, da una parte lo stato delle acque del Veneto (superficiali, sotterranee e di balneazione) e l’andamento delle precipitazioni meteoriche, e, dall’altra, il consumo di acqua, l’inquinamento delle acque, la gestione delle coste e l’urbanizzazione come indice di cementificazione. La presente ricerca è uno studio ricognitivo, atto ad inquadrare il rapporto tra idrografia e impatto ambientale nel Veneto, e che spera di fornire alcuni spunti per ulteriori approfondimenti tramite un approccio interdisciplinare che utilizzi competenze maturate in diversi ambiti scientifici quali la geografia, l’ingegneria e la biologia. Ci auguriamo che il presente lavoro possa diventare un utile strumento conoscitivo a disposizione di quanti vogliano avvicinarsi a queste tematiche. Speriamo, inoltre, di contribuire a divulgare i risultati dell’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla Regione Veneto mediante le loro numerose articolazioni. Stefano Zamberlan, Stefano Presa
La presente ricerca è stata realizzata dal Centro Nazionale di Documentazione e studi dell'Ambiente con la coordinazione del dott. Stefano Zamberlan, coadiuvato dal dott. Stefano Presa, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, l’ARPAV - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto e la Direzione Servizio Statistico regionale della Regione Veneto. Lo studio ha utilizzato e analizzato i dati raccolti ed elaborati dalla Regione Veneto e dall’ARPAV, con le relative tabelle, grafici, cartografie e commenti. Dal punto di vista metodologico la ricerca si è così articolata: I Definizione degli elementi da analizzare e raccolta di informazioni qualitative e quantitative; II Analisi delle informazioni e dei dati per l’individuazione della consequenzialità; III Analisi dello stato attuale degli elementi oggetto d’analisi e della loro gestione.
La ricerca
Gli elementi, oggetto dell’analisi, sono stati indicati dalla Regione Veneto: Agenti Fisici e Rischio Industriale. La presente ricerca si apre con una descrizione qualitativa di queste due categorie, breve per gli agenti fisici, poi ripresi uno ad uno nei capitoli successivi, e più estesa per il rischio industriale. In particolare si è analizzato il rischio di incidenti rilevanti nel territorio regionale veneto. Per ogni agente fisico si è proceduto, dopo una breve introduzione per contestualizzare il problema, a riportare le informazioni fornite dall’ARPAV in merito alla loro:
- Definizione;
- Pericolosità per la salute umana;
- Generazione in base alle sorgenti;
- Opera di monitoraggio e controllo;
- Stato attuale di incidenza sull’ambiente.
Si è cercato di evidenziare il rapporto tra tipologia di agente fisico e attività produttive, incrociando, ove possibile, l’analisi della loro diffusione territoriale attraverso i dati dell’ARPAV da una parte e quelli della Direzione del Sistema Statistico regionale veneto dall’altra. Gli agenti fisici sono stati trattati secondo le quattro macro-categorie di suddivisione solitamente utilizzate: le radiazioni ionizzanti, le radiazioni non ionizzanti, l’inquinamento acustico e l’inquinamento luminoso. Sulle radiazioni ionizzanti, legate attualmente in modo preponderante alle attività ospedaliere e di centri medici privati di media e grande dimensione, si sono evidenziati i dati emersi dal monitoraggio ambientale effettuato dall’ARPAV, dedicando poi particolare attenzione all’inquinamento radioattivo da radon, una radiazione naturale, ma che coinvolge diversi aspetti, non solo nella vita civile, ma anche di quella produttiva. Nell’analisi delle radiazioni non ionizzanti, caratterizzate da una molteplicità variegata di fonti, e che causano quello che viene definito elettrosmog, si è provveduto ad una panoramica delle sorgenti per poi suddividere l’analisi tra fonti di radiazioni ad alta frequenza e fonti di radiazioni a bassa frequenza. L’impatto ambientale delle onde ad alta frequenza sono legate soprattutto agli impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi diffusi sul territorio, mentre l’impatto delle onde a bassa frequenza sono determinate dalla rete elettrica (gli elettrodotti), dalle attrezzature elettroniche produttive e dagli elettrodomestici. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico si è preso in esame sia l’impatto all’interno delle singole attività produttive, sia l’impatto dovuto al trasporto, in particolare legati a motivi lavorativi. Sull’inquinamento luminoso, invece, si è effettuata una descrizione generale. La presente ricerca ha una finalità principalmente informativa sull’inquinamento derivante dagli agenti fisici, su cui l’opinione pubblica spesso è ancora poco informata, e sui rischi derivanti dalle attività produttive. Ci auguriamo che il presente lavoro possa essere utile per quanti vogliano avvicinarsi a queste tematiche. Speriamo, inoltre, di contribuire a divulgare non solo i risultati dell’enorme attività di monitoraggio, elaborazione dati e studio eseguiti incessantemente dall’ARPAV e dalla Regione Veneto, ma anche la loro azione per il controllo e la prevenzione dei rischi sull’uomo e sull’ambiente derivanti dallo sviluppo socioeconomico.
The essay opens with a brief biographical view of the great Romanian economist Nicholas Georgescu–Roegen, tracing back the evolution of his theories on utility and on consumer’s behaviour. After having contributed to the spreading of the neoclassical economic theories, Georgescu-Roegen’s attitude has grown more and more critical until he has come up with an alternative approach. This essay analyzes the economist’s works, starting from his first published article, which made him an internationally recognized figure in the mid-Thirties, and works its way to the works published in the Seventies. One can find in them Georgescu-Roegen’s main criticism and his demonstrations of the utility concept limits, aside from the premises underlining the homo oeconomicus behavioural pattern. His early works still represent an important contribution today: even where unheeded, they can provide answers to many a paradoxical situations and problems of economic analysis of contemporary society. Furthermore, a fact which has often been overlooked, his criticism towards the standard view of economics represents a pivotal point in the development of Georgescu Roegen’s thought, which led to his Bio-economics theory, from which Economical Ecology sprang, the latter being the most qualified research branch studying the interaction between economics and environment.
Nell’articolo si analizza il contributo di Nicholas Georgescu-Roegen, il quale abbandonata la fisica meccanica, si rivolge alla termodinamica ed elabora un approccio allo studio dei fenomeni economici basato sull’entropia. Questo scienziato di origine rumena ma trasferitosi poi negli USA, mette in evidenza il collegamento tra sistema economico e ambiente naturale attraverso il suo modello Fondi-Flussi – del quale nell’articolo viene proposta una interessante rappresentazione grafica – elaborando un approccio alternativo allo studio della produzione. Dallo studio della legge di entropia – che afferma l’irreversibilità della degradazione energetica – Georgescu-Roegen giunge ad elaborare la sua Quarta Legge della termodinamica, in base alla quale anche la materia è soggetta ad una degradazione irreversibile. Da qui l’individuazione dei “miti economici” – tra cui quello dello “stady state” – che sono convinzioni comuni sull’uso della materia e delle fonti energetiche sbagliate e dannose per l’ambiente e quindi per il futuro del genere umano. Da queste conclusioni discenderà la teoria bioeconomica, che si propone lo studio dell’uso ottimale delle risorse energetiche e materiali secondo criteri di degradazione entropica proiettati su un arco temporale multigenerazionale.
Neo-classic economy adopts a cyclic vision of phenomena according to the idea that, following turbulence, the economic cycle turns back to its initial condition as soon as these turbulence disappears, with a complete reversibility of phenomena. The economic process is then viewed as a circular and self sufficient flux between production and consuming, but in reality it is neither isolated nor self sufficient, because it cannot exist without an ongoing interchange that provokes cumulative environmental changes.
In the article, the production of Nicholas Georgescu-Roegen is ana-lyzed. He abandons mechanical physics, takes thermodynamic into account and elaborates an approach to economic phenomena study based on entropy. This Romanian scientist, who eventually moved to USA, highlights the link between economic system and environment by using his Funds-Fluxes model – of which the article offers an interesting graphic representation – elaborating an alternative approach to study of production. From the study of entropy law – which affirms the irreversibility of energetic consumption - Georgescu-Roegen comes to elaborate his Fourth Law of thermodynamic according to which even matter is subject to irreversible degradation. From here, the pointing out of ‘economic myths’ – among which the ‘steady state’ – common views on use of matter and wrong energy sources, harmful to the environment and subsequently harmful for the future of human kind. From here will develop the bio-economic theory, aimed at the study of optimal use of energetic and material resources according to entropic degeneration criteria an a multi generational temporal scale.
Nell’articolo vengono esposti gli elementi che costituiscono il godimento della vita e analizzate le relazioni che intercorrono fra loro. A questa analisi si affianca anche una rappresentazione analitica giungendo progressivamente all’equazione generale del valore elaborata da Georgescu-Roegen. Infine, si rapporta questa equazione generale alle principali teorie del valore presenti nel pensiero economico.
Sommario
Premessa
La Terra come sistema complesso:
il punto di non ritorno
Dinamiche di azione, reazione, controreazione
La chiave di volta per una nuova fase evolutiva
Considerazioni conclusive