This article investigates the pedagogical potential of generative AI tools—especially ChatGPT, Ge... more This article investigates the pedagogical potential of generative AI tools—especially ChatGPT, Gemini, and Copilot—as digital tutors supporting independent study in Italian secondary education. Based on a survey conducted in a Milan-area high school in May 2025, the author reveals that nearly all students use free versions of these tools, often naively and ineffectively. A “passive” use of AI—seeking quick, simplified answers—proves largely unproductive, especially in scientific disciplines where generative models often hallucinate incorrect or misleading content. In contrast, a more “active” and dialogical use of AI, based on specific prompts anchored to student-provided texts, enables real cognitive engagement. The article outlines practical strategies for educational use: generating glossaries of difficult terms, formulating precise comprehension questions, and integrating AI responses into annotated texts. These practices promote a shift from rote, reproductive learning to a constructive, inquiry-based approach, in which students become co-authors of their knowledge through critical interaction with the machine. Rather than replacing the teacher, AI becomes a tool at the student’s service—obedient, non-judgmental, and powerful when used wisely.
L’articolo esplora il ruolo dell’intelligenza artificiale generativa (in particolare chatbot come ChatGPT, Gemini e Copilot) come possibile tutor a supporto dello studio autonomo degli studenti della scuola superiore italiana. Attraverso un’indagine empirica condotta in un liceo dell’hinterland milanese nel maggio 2025, l’autore mette in luce come la quasi totalità degli studenti utilizzi versioni gratuite di questi strumenti, spesso in modo ingenuo e inefficace. L’uso “passivo” dell’IA, che ricerca risposte rapide e semplificate, si rivela poco fruttuoso e talvolta fuorviante, specie nelle discipline scientifiche. Al contrario, l’impiego “attivo” e dialogico — fondato su domande puntuali relative a testi forniti dallo studente stesso — permette un vero approfondimento, trasformando la macchina in un alleato utile e non in un oracolo da consultare passivamente. L’articolo propone strategie pratiche per un utilizzo consapevole e formativo dell’IA: creazione di glossari, generazione di domande mirate, annotazioni testuali. Si delinea così un passaggio cruciale da una didattica riproduttiva a una didattica costruttiva, in cui lo studente è protagonista del proprio apprendimento attraverso un’interazione critica con lo strumento digitale.
The article describes the experience of *Il filo di Arianna della filosofia*, a high school philo... more The article describes the experience of *Il filo di Arianna della filosofia*, a high school philosophy textbook available in print-on-demand from the publisher Ledizioni. The textbook is organically connected to the educational website [www.ariannascuola.org](http://www.ariannascuola.org). The core idea is to create a circular relationship between the original Gutenberg-style printed text and its online version, published under a CC BY-NC-SA license. Students, under the guidance of their teacher, can edit and personalise the textbook using the materials available on the website to produce a customised version of the manual.
L'articolo descrive l'esperienza di Il filo di Arianna della filosofia, manuale di filosofia per le scuole superiori disponibile in print-on-deamnd presso l'editrice Ledizioni, collegato in modo organico al sito didattico www.ariannascuola.org. L'intuizione di fondo è quella dic reare una circolarità tra il testo gutemberghiano di partenza e la sua versione elettronica, pubbicata in rete sotto licenca CC NC BY SA, che gli studenti possono modificare sotto la guida del docente con i materiali presenti sul sito, allo scopo di realizzare una versione personalizzata del manuale.
Questo articolo intende presentare l'esperienza didattica sviluppata nello scorso anno scolastico... more Questo articolo intende presentare l'esperienza didattica sviluppata nello scorso anno scolastico 2018-19 e ancora in essere presso alcune classi del Liceo Scientifico Linguistico Giordano Bruno di Melzo e incentrata sull'impiego di MOODLE nelle materie di filosofia e storia.
L'articolo analizza l'utilizzo della piattaforma Moodle come strumento per il recupero e lo scaff... more L'articolo analizza l'utilizzo della piattaforma Moodle come strumento per il recupero e lo scaffolding nell'insegnamento della filosofia e della storia nelle scuole superiori. Attraverso l'esperienza del progetto "Il Filo di Arianna", l'autore illustra come l'integrazione di risorse digitali e cartacee possa favorire l'autonomia degli studenti e la personalizzazione dell'apprendimento. La creazione di materiali didattici autoprodotti e l'uso di licenze Creative Commons vengono presentati come strategie efficaci per promuovere una didattica costruttivista e inclusiva, in linea con le direttive del Piano Nazionale Scuola Digitale. rivistabricks.it
Abstract in inglese
This article examines the use of the Moodle platform as a tool for remediation and scaffolding in teaching philosophy and history in secondary schools. Through the experience of the "Il Filo di Arianna" project, the author demonstrates how integrating digital and print resources can enhance student autonomy and personalized learning. The creation of self-produced educational materials and the adoption of Creative Commons licenses are presented as effective strategies to promote a constructivist and inclusive teaching approach, aligning with the guidelines of the National Digital School Plan.
L’articolo indaga l’impiego dei Large Language Models (LLM) nella didattica della scuola superior... more L’articolo indaga l’impiego dei Large Language Models (LLM) nella didattica della scuola superiore, analizzando un’esperienza condotta in una classe terza del Liceo Scientifico Giordano Bruno di Melzo. Attraverso un’unità sulla crisi del Trecento, LLM sono stati utilizzati non come fonti autoritative, ma come interlocutori dinamici capaci di stimolare la riflessione critica e il dialogo educativo. I risultati evidenziano il potenziale degli LLM nel promuovere l’autonomia degli studenti, personalizzare i percorsi di apprendimento e favorire pratiche didattiche interattive. L’articolo propone una riflessione teorica e metodologica sul ruolo dei LLM come terzi attori nel processo formativo.
--- This article examines the use of Large Language Models (LLMs) in upper secondary education through a case study conducted with a third-year class at the Liceo Scientifico Giordano Bruno in Melzo. During a unit on the fourteenth-century crisis, LLMs were employed not as authoritative sources but as dynamic interlocutors capable of fostering critical thinking and educational dialogue. The findings highlight the potential of LLMs to promote student autonomy, personalize learning pathways, and support interactive teaching practices. The article offers a theoretical and methodological reflection on the role of LLMs as third agents in the educational process.
CERN European Organization for Nuclear Research - Zenodo, Jul 17, 2022
The article presents Il filo di Arianna, an educational experience aimed to merge the best featur... more The article presents Il filo di Arianna, an educational experience aimed to merge the best features of ICTs and paper communicationmedia. The system has three concentric circles: an on-demand-printed book, which is offered in a digital version on the related website Il filo di Arianna, too; the whole of the multimedia content of the website itself; the "cloud" of the selected internet pages linked from the website. The goal is to help students to build their own texts (the so called "quaderno-dispensa") by picking up and organizing all this stuff. The students work under teacher's supervision but in an autonomous way.
Questo libro è diverso dagli altri che potete incontrare sugli scaffali delle librerie specializz... more Questo libro è diverso dagli altri che potete incontrare sugli scaffali delle librerie specializzate. È stato concepito per aiutare i candidati al Concorso a cattedre per le materie di filosofia e storia, ma non è il solito, (quasi) inutile riassunto dei contenuti già studiati all'università e magari già insegnati per anni.<br> Esso nasce dall'esperienza sul campo di alcuni commissari e presidenti di commissione del Concorso 2012-13 e si concentra sull'oggetto misterioso per antonomasia di ogni concorso: la prova orale.
Saggi tutti sottoposti a peer review nazionale e internazionale presentati alla Conferenza Intern... more Saggi tutti sottoposti a peer review nazionale e internazionale presentati alla Conferenza Internazionale Sesamo, Universita Ca' Foscari, Venezia, gennaio 2015.
Un sommesso ma impellente battere alla porta della cabina svegliò di soprassalto Nelson. «Che c&#... more Un sommesso ma impellente battere alla porta della cabina svegliò di soprassalto Nelson. «Che c'è?» disse, di colpo lucido. Solo il suo attendente Frank Lepee poteva permettersi di venirlo a svegliare nel cuore della notte, e solo per motivi validi. «Navi in vista sir!» Nelson saltò giù dalla cuccetta e al buio, cercando a tentoni come sempre faceva, trovò i pantaloni, poi la giacca. «Arrivo». Un momento dopo spalancava la porta e a passi veloci e leggeri saliva sul ponte del casseretto. Nave in rotta, annotò automaticamente senza neanche guardare la bussola ma basandosi sulle ombre che la luna lanciava sui ponti; vento a dieci nodi da nord, gli disse l'aria che accarezzava la barba non fatta. «Cosa c'è, signor Andrews?» Il secondo era di guardia sul ponte e poté spiegargli subito la situazione. «Abbiamo avvistato cinque navi appena a poppavia del traverso, in rotta verso nord ovest una quarta ovest, signore. Non siamo riusciti a identificarle». Un convoglio francese, pensò subito Nelson; ma potrebbe essere anche napoletano o sardo, aggiunse subito tra sé; intanto tirava fuori il suo cannocchiale e cercava di individuare sull'orizzonte le navi sconosciute. La luna piena galleggiava alta nel cielo a sud, vicino ad Aldebaran, e spandeva la sua luce biancastra sul Mediterraneo: le vele di gabbia delle cinque navi erano illuminate in pieno e spiccavano sullo sfondo del cielo verso nord ovest, sopravvento all'Agamennon. Come mai le vedette non le avevano avvistate prima, dal momento che seguivano una rotta praticamente parallela ma opposta alla nostra, pensò Nelson staccando il cannocchiale dall'occhio: ah, ecco! Il cielo è coperto di nubi! Evidentemente la luna aveva fatto capolino solo da poco, e solo quando era apparsa in cielo aveva potuto rivelare quelle presenze. Le navi misteriose stavano risalendo di bolina, con mure a dritta e rotta a nord ovest; l'Agamennon, che invece stava dirigendo verso sud, navigava col vento in poppa. Non dovevano essere molto lontane per essere visibili anche dal ponte: tre miglia o forse quattro, all'incirca. «Signor Andrews, accostiamo a dritta; rotta nordovest una quarta ovest».
CERN European Organization for Nuclear Research - Zenodo, Jul 18, 2022
Quando un certo tema viene presentato come "evidente", così evidente da non meritare nemmeno una ... more Quando un certo tema viene presentato come "evidente", così evidente da non meritare nemmeno una spiegazione, allora occorre drizzare le orecchie e prestare attenzione. Perlomeno, dovrebbero farlo quelli che si occupano di filosofia, perché quando si danno troppe cose per scontate l'odore dell'ideologia sale a volute e riempie le stanze (reali o virtuali che siano). In questi mesi mi pare sia il caso della didattica, ossia del dibattito sul modo "giusto" di insegnare. Tutti sono a parlare bene della "didattica in presenza", contrapposta alla "didattica a distanza", la famosa (o famigerata) didattica a distanza che in un modo o nell'altro ha tenuto in piedi la scuola italiana durante l'emergenza Covid-19. "Tutti dicono I love you", come la collega Zenone su una pagina di Facebook il 25 maggio 2020: Non voglio essere una Brava Maestra "a distanza", voglio tornare ad essere una normale Maestra in presenza. Sì, in presenza, come quando si fa l'appello al mattino e li guardo, assonnati e con ancora i loro sogni attorcigliati tra i capelli. Il loro vociare stridulo che ti riporta alla realtà, ti fa sentire la nostalgia del silenzio, ti fa contare i giorni che mancano al prossimo Ponte. Il loro continuo movimento che somiglia ad un formicaio in piena attività e ti ricordare ogni giorno da quanto non fai una corsa liberatoria in un prato. E vogliamo parlare degli sguardi? Questi mi mancano più di tutti: occhi negli occhi, senza la barriera di uno schermo, occhi che sorridono, occhi che si inumidiscono, occhi furiosi, occhi curiosi e occhi malinconici. Ma da quanto non sentite più profumo di matite temperate, di merende scartate e di libri colorati? Insieme, in classe hanno un sentore diverso... Un profumo di scuola Ecco cosa mi manca... Ha fatto un certo scalpore, tra i mille altri, anche l'intervento di Cacciari su "La Stampa" del 20 maggio 2020, in cui il filosofo, insieme a una ventina di altri firmatari, esclamava: dare superficialmente per assodata l'intercambiabilità fra le due modalità di inse
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L’articolo esplora il ruolo dell’intelligenza artificiale generativa (in particolare chatbot come ChatGPT, Gemini e Copilot) come possibile tutor a supporto dello studio autonomo degli studenti della scuola superiore italiana. Attraverso un’indagine empirica condotta in un liceo dell’hinterland milanese nel maggio 2025, l’autore mette in luce come la quasi totalità degli studenti utilizzi versioni gratuite di questi strumenti, spesso in modo ingenuo e inefficace. L’uso “passivo” dell’IA, che ricerca risposte rapide e semplificate, si rivela poco fruttuoso e talvolta fuorviante, specie nelle discipline scientifiche. Al contrario, l’impiego “attivo” e dialogico — fondato su domande puntuali relative a testi forniti dallo studente stesso — permette un vero approfondimento, trasformando la macchina in un alleato utile e non in un oracolo da consultare passivamente. L’articolo propone strategie pratiche per un utilizzo consapevole e formativo dell’IA: creazione di glossari, generazione di domande mirate, annotazioni testuali. Si delinea così un passaggio cruciale da una didattica riproduttiva a una didattica costruttiva, in cui lo studente è protagonista del proprio apprendimento attraverso un’interazione critica con lo strumento digitale.
L'articolo descrive l'esperienza di Il filo di Arianna della filosofia, manuale di filosofia per le scuole superiori disponibile in print-on-deamnd presso l'editrice Ledizioni, collegato in modo organico al sito didattico www.ariannascuola.org. L'intuizione di fondo è quella dic reare una circolarità tra il testo gutemberghiano di partenza e la sua versione elettronica, pubbicata in rete sotto licenca CC NC BY SA, che gli studenti possono modificare sotto la guida del docente con i materiali presenti sul sito, allo scopo di realizzare una versione personalizzata del manuale.
rivistabricks.it
Abstract in inglese
This article examines the use of the Moodle platform as a tool for remediation and scaffolding in teaching philosophy and history in secondary schools. Through the experience of the "Il Filo di Arianna" project, the author demonstrates how integrating digital and print resources can enhance student autonomy and personalized learning. The creation of self-produced educational materials and the adoption of Creative Commons licenses are presented as effective strategies to promote a constructivist and inclusive teaching approach, aligning with the guidelines of the National Digital School Plan.
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This article examines the use of Large Language Models (LLMs) in upper secondary education through a case study conducted with a third-year class at the Liceo Scientifico Giordano Bruno in Melzo. During a unit on the fourteenth-century crisis, LLMs were employed not as authoritative sources but as dynamic interlocutors capable of fostering critical thinking and educational dialogue. The findings highlight the potential of LLMs to promote student autonomy, personalize learning pathways, and support interactive teaching practices. The article offers a theoretical and methodological reflection on the role of LLMs as third agents in the educational process.