Full issues by Consecutio rerum - Rivista critica della postmodernità

Written in the midst of the pandemic in 2020, this article aims to interrogate the current period... more Written in the midst of the pandemic in 2020, this article aims to interrogate the current period of crisis and its challenges from the double meaning of the Greek term, thus highlighting the close links between medicine and politics. In the first part, the contribution focuses on the emergence of protests against state racism in the United States and on the "Black Lives Matter" movement, which is interpreted as a resurgence in nowadays politics and considered revolutionary in its radical non-violent character. The second part concentrates on public health services. In this context, the health crisis appears to be an opportunity to question the need for a welfare state at the present time and reveals the tension between the vertical logic of the state and the horizontal logic of the commons. The article concludes with a reflection on the economic crisis and its social consequences with the purpose of questioning the future of neoliberal capitalism and the catastrophic effects of industrial civilisation on the environment.

Editoriale Un nuovo materialismo Con il primo numero di «Consecutio rerum» proseguiamo e approfon... more Editoriale Un nuovo materialismo Con il primo numero di «Consecutio rerum» proseguiamo e approfondiamo il progetto teorico-politico che ha caratterizzato i primi sette numeri della precedente rivista «Consecutio temporum», da noi realizzata e diretta a partire dal 2001. Costretti a interrompere la pubblicazione della precedente rivista per la pretesa della proprietà della testata d'interferire con il nostro programma editoriale, diamo vita alla nuova «Consecutio rerum», con una variazione di titolo lieve, ma pure significativa nel verso di una radicalizzazione del nostro intento filosofico ed etico-politico iniziale. Giacché il passaggio dalla connessione dei «tempi» a quella delle «cose» stringe il nostro percorso ancor più nella proposizione di un nuovo campo di ricerca e di critica quale vuole essere quello di un "nuovo materialismo". Nuovo materialismo, perché riteniamo che il vecchio materialismo, quello più celebre d'ispirazione storica e marxista, sia un paradigma teorico ormai consumato e inutilizzabile. Già lo stesso Marx, in alcune sue pagine, a dir il vero assai poco frequentate, sulle formazioni storiche precapitalistiche lo aveva messo, forse inavvertitamente, in discussione. Ma per noi è chiaro che la capacità delle relazioni economiche di farsi princìpi di totalizzazione dell'intera vita, individuale e sociale, vale solo nella modernità capitalistica e che dunque decade ogni pretesa, com'è accaduto con il materialismo storico, di generalizzare la vecchia metafora di struttura materiale e sovrastruttura spirituale all'intero percorso della storia umana. Anche perché quel materialismo storico si iscriveva, a ben vedere, in una filosofia non-materialistica della storia, che identificava, con una forzatura spiritualistica e greve di presupposti non esplicitati, assai semplicisticamente homo faber e soggettività dell'emancipazione. Ma per noi nuovo materialismo non si coniuga certo con nuovo realismo. Perché la nostra impostazione teorica è ben lontana dai tentativi recenti di riproporre, dopo l'esaurimento dell'ermeneutica postmoderna, dopo cioè il dominio dell'interpretazione, un realismo del fatto, d'ispirazione analitica e scientistica, che vorrebbe tornare a riproporre una improponibile priorità della realtà oggettiva sulla realtà soggettiva, dimentica di quanto, al contrario, l'oggetto sia costruito e intessuto fin nelle sue strutture più elementari dal soggetto. Giacché per noi nuovo materialismo significa, invece e proprio, approfondire e radicalizzare la questione della soggettività. Significa concepire la possibilità di un pensiero incarnato, che muova, nel suo indagare, dal corpo biologico-emozionale d'ognuno e, insieme, dal corpo sociale in cui quello s'iscrive. Vediamo infatti l'essenza della cultura, e in particolare della filosofia, nell'essere teoria come terapia: cura cioè che vuole lenire e sanare scissioni, parzialità, limiti e povertà, sia dell'esistenza individuale che di quella collettiva. Al fine, utopico, ma non di meno direttivo dell'agire, di proporre universalizzazioni-qual è per noi il compito precipuo della filosofia-che pure non muovano dalla totalizzazione di princìpi astratti e imperiali, Editoriale. Un nuovo materialismo ad ogni fase tecnologica, ma non meno centrale nella nostra vita sociale, di capitale-forza lavoro-sistema di macchine. Ha rimosso cioè la biopolitica, distratta dall'attenzione foucoultiana per le istituzioni totali, quella istituzione totale per antonomasia che è la produzione di capitale, considerata nella messa in atto e nella diffusione all'intero corpo sociale della sua tecno-antropologia. Di contro a ciò, per noi, obbligati come siamo, dal nuovo materialismo che perseguiamo, a concepire nuove modalità di vita e nuove configurazioni di valori, riproporre la critica dell'economia politica non può non significare, anche e insieme, coniugare una critica dell'economia libidica. La capacità di stringere le due critiche, in modo intrinseco e non esteriore, con la definizione del nuovo concetto di ricchezza che ne consegue, è il compito infatti, teorico e pratico, da assegnare alle giovani generazioni. Consecutio rerum vuole provare a partecipare a tale formulazione di nuovi paradigmi, filosofici e antropologici, convinti, come siamo, che di fronte al sistema del capitalismo globale non valgono né le raffinatezze del decostruzionismo, né le declinazioni della biopolitica, né la filantropia del multiculturalismo: quanto una teoria che sappia proporre una filosofia antropologica, sia sul versante personale che su quello socio-politico, capace di una totalizzazione di relazioni di vita, sia interiore e personale che ecologica e sociale, ben superiore e ulteriore, al dolore e alla tristitia del vivere imposta oggi dall'egemonia del presente.
Figure e significati del nulla nel pensiero di Heidegger p. Angelo Cicatello, Il negativo in ques... more Figure e significati del nulla nel pensiero di Heidegger p. Angelo Cicatello, Il negativo in questione. Una lettura di Adorno p. Massimiliano Lenzi, In nihilum decidere. "Negatività" della creatura e nichilismo del peccato in Tommaso d'Aquino p. Claude Romano, Osservazioni sulla «tavola del nulla» di Kant p. Fabio Ciracì, Metafisiche del nulla. Schopenhauer, i suoi discepoli e l'incosistenza del mondo p. Pietro Gori, Volontà del nulla e volontà di verità. Una riflessione sul realismo di Nietzsche p. Roberto Garaventa, Equivocità del nulla in Karl Jaspers p. Marco Simionato, How to Account for Nothing(ness) p.

Spinoza: amicizia e concordia. Corrispondenze senecane e specificità politiche p. 207 Mariannina ... more Spinoza: amicizia e concordia. Corrispondenze senecane e specificità politiche p. 207 Mariannina Failla, Leibniz: note sull'amicizia p. 227 Géraldine Lepan, L'amitié selon Rousseau, de l'expérience douloureuse au projet politique p. 257 Sabina Tortorella, Hegel e l'amicizia: presenza-assenza di un concetto Una discussione a più voci. Rahel Jaeggi, Forme di vita e capitalismo (Torino 2016). A cura di Marco Solinas p. 291 Marco Solinas, Sulla recezione italiana della teoria critica di Rahel Jaeggi p. 305 Sergio Caruso, Rahel Jaeggi: la Sozialphilosophie come programma di ricerca p. 329 Lucio Cortella, I problemi della negazione determinata: Rahel Jaeggi fra contestualità e trascendenza p. 339 Rino Genovese, A proposito di Rahel Jaeggi p. 343 Leonard Mazzone, Perché dovremmo vivere altrimenti? Alcune ragioni etico-pragmatiche per desiderare un'altra vita p. 353 Eleonora Cugini, La critica immanente delle forme di vita: una teleologia emancipatoria anti-essenzialista Recensioni e segnalazioni p. 363
Editoriale Una quarta generazione della Scuola di Francoforte, non più solo tedesca 1. È merito d... more Editoriale Una quarta generazione della Scuola di Francoforte, non più solo tedesca 1. È merito di Axel Honneth, l'esponente di spicco della cosiddetta terza Giorgio Fazio Consecutio Rerum. Anno II, numero 4 L'estenuazione democratica della Scuola di Francoforte
Per gentile concessione dell'autore. Rivista semestrale peer review.
Rivista semestrale peer review.

This paper aims at foregrounding the Kantian conception of mental illness as a "disorder and devi... more This paper aims at foregrounding the Kantian conception of mental illness as a "disorder and deviation from the rule of the use of reason" (AA 07:216) and thus to examine this peculiar meaning of mental illness as a pathology of consciousness, where the latter is understood as the central structure of subjectivity guiding its theoretical, practical, and aesthetic actions. The starting point of this analysis is Kant's systematic presentation of mental illnesses in his Anthropology from a Pragmatic Point of View (1798), which I will explore alongside his Lectures on Anthropology. Specific attention will be paid to the common symptom Kant identifies in every form of mental illness, the "loss of common sense (sensus communis)" (AA 07:219). According to the investigation of the Critique of Judgment, this entails the lack of the "necessary condition of the universal communicability of our knowledge" (AA 05:239) and thus a distancing from the sphere of public reason which, in turn, undermines consciousness' abilities of aesthetic reflection and political action. I will explore the specific meaning of illness as a transgression of the private into the public, i.e. the obfuscation of an enlightened, shared, and collectively-instantiated reason. The goal is that of exploring the meaning of illness, as an incapacity to appropriately adopt maxims of the common intellect, and therefore an inability "to think for oneself ", the shrinkage of a "enlarged thought" and the impossibility to "always act consistently" (AA 05:294).

www. consecutio.org Monografica (II)-Presenza e assenza del popolo nel dibattito politico contemp... more www. consecutio.org Monografica (II)-Presenza e assenza del popolo nel dibattito politico contemporaneo p. 185 Rocco Picciotto Maniscalco, Popolo, domande sociali e istituzioni populiste. Populismo in e oltre Laclau p. 201 Giorgio Cesarale, Dal popolo ai suoi soggetti: cittadini, denizens, lavoratori nell'epoca neoliberista p. 223 Roberta Ferrari, Da Olympe de Gouges alla Rojava. La critica femminista del popolo tra differenza e uguaglianza p. 251 Adalgiso Amendola, I popoli mancati del momento populista e le sfide dell'eterogeneità Recensioni e segnalazioni p. 263 Oscar Oddi, Aldo Natoli. Storia di un comunista senza partito p. 287 Roberto Finelli, Una critica del capitale messa in versi: la poesia civile di Cristina Corradi. Recensione a Destini Capitali (Ensemble, 2020) p. 299 Mattia Di Pierro, Recensione a Filosofia sociale. Un'introduzione (Le Monnier, 2018) p. 305 Catherine Dromelet, Recensione a Entre nature et histoire : Moeurs et coutumes dans la philosophie moderne (Classiques Garnier, 2017) Consecutio Rerum. Anno IV, numero 8 Editoriale "People have the power" I awakened to the cry That the people have the power To redeem the work of fools Upon the meek the graces shower It's decreed the people rule.
Immagine di copertina: Pixabay Rivista semestrale con peer review.
Rivista semestrale con peer review.
Pur nella sostanziale unità di concezione e stesura, i par. 1 (pp. 9-13) e 3 (pp. 16-18) sono da ... more Pur nella sostanziale unità di concezione e stesura, i par. 1 (pp. 9-13) e 3 (pp. 16-18) sono da attribuire a Roberto Finelli, il par. 2 (pp. 13-16) a Luca Micaloni.
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